Secondo il critico d'arte Philippe Daverio ogni discorso sulla bellezza nasce in Francia, a partire dal 1600 e fino alla metà dell'800, dall'antica divergenza fra chi sosteneva che nulla è bello se non è vero e i romantici convinti che nulla sia vero se non è bello. Oggi invece la bellezza, per gli uomini, «è qualcosa che assomiglia a Claudia Schiffer, e la consideriamo importante perché noi occidentali apparteniamo a una cultura sportiva. Occorrerebbe rovesciare i canoni estetici tradizionali, e rendersi conto che può essere bello anche un grasso». Sostiene Giuseppe Conte, poeta e scrittore, che la cosa più giusta sulla bellezza l'ha detta Saffo: «La bellezza è quello che si ama». Non è dello stesso avviso la giornalista Paola Bulbarelli, che parla della bellezza come elemento addirittura separante in quanto «mette un muro fra sé e la gente comune. Una donna bellissima è anche respingente». Più scettica Benedetta Barzini, ex modella ora impegnata in una campagna di sensibilizzazione sulle insidie di questa professione: «La bellezza è un'arma a doppio taglio, talvolta crudele. Ad esempio le modelle sono usa e getta. Ti dicono: sei bellissima, sei divina, e se ci credi sei finita. Perché a dirtelo sono quelli che lavorano e guadagnano su tale bellezza, e ne hanno bisogno. Quello delle modelle è un mondo di sogni, e ogni sogno è sempre accompagnato da una piccola o grande tragedia». Di crudeltà parla anche lo stilista Quirino Conti, e lo fa a proposito del suo campo d'interesse, la moda, di fronte alla quale «si è tutti sempre inadeguati. Perché la moda condanna l'uomo a un inseguimento costante, folle e dolente». A confrontare tipi particolari di bellezza pensa lo scrittore Nicola La Gioia, paragonando quella struggente e malinconica di Rodolfo Valentino («una bellezza smemorata, che rimanda a una nostalgia dell'altrove») con quella moderna di Madonna («una bellezza che non ha nulla di trascendente, sorvegliata, che nasce dall'ossessione di avere tutto sotto controllo e che risulta quindi depotenziata»). Queste e altre considerazioni sulla bellezza (partendo dal mito di Apollo) si sono ascoltate assistendo a Una notte con Zeus (giovedì su Raitre, ore 23,30), programma condotto da Daniela Poggi e giocato sull'intreccio tra le suggestioni dei miti dell'antica Grecia (gli dei e la loro storia, la loro influenza sul nostro immaginario) e l'interpretazione che ne diamo oggi, a contatto con le sfide della modernità.
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