Economia

Nove mesi in perdita: pesa su Air France l’altalena del greggio Piano di risparmi e blocco delle assunzioni: la Borsa applaude. Addio di Air One (Alitalia) a Lufthansa

Vacilla, ma tiene, il primato di Air France, che dopo il 1994 non ha mai deciso piani di licenziamenti: nemmeno dopo la gravissima crisi provocata dall’attentato alle Torri gemelle. Neppure oggi - al consuntivo dei nove mesi dell’esercizio 2008-2009 - si faranno tagli: ma un drastico piano di risparmi prevede, tra l’altro, il blocco delle nuove assunzioni, con un «sacrificio» equivalente a 1.000-1.200 posti (i dipendenti del gruppo sono 105mila).
I conti di Air France sono contrastati: più 3% i ricavi dei nove mesi, a 18,96 miliardi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma crollo degli utili, che da 1,29 miliardi passano a una perdita di 309 milioni. L’obiettivo è comunque quello di chiudere il bilancio con un risultato operativo (non netto) positivo, anche se in una misura che dipenderà - avvertono i manager della compagnia - dall’evoluzione della crisi economica.
Il grande imputato resta il petrolio, con le sue oscillazioni. Il caso Air France non è diverso da quello di altre compagnie europee: al momento dell’ascesa dei prezzi ha «bloccato» il prezzo con polizze di copertura che hanno dato beneficio immediato ma che, all’imprevedibile crollo del barile, si è tramutato in una perdita secca e prolungata nel tempo. Si assiste a questo paradosso: in Europa, dove le compagnie si sono assicurate, il 2008 è stato un anno positivo per il trasporto aereo, ma il 2009 - per questo effetto boomerang - sarà negativo. Negli Stati Uniti, dove i vettori, già stremati, non avevano potuto stipulare i (costosi) contratti di «hedging», hanno chiuso un 2008 negativo ma nel 2009 guadagneranno ampiamente, cavalcando in pieno i ribassi. Air France, da parte sua, cercherà di rinegoziare le polizze per contenere le perdite: nel bilancio dei nove mesi il carburante è costato 4,57 miliardi, il 35% più dell’anno prima, dando una determinante spallata agli utili.
Parigi, che è il socio di maggioranza dell’Alitalia, ha varato misure speciali: dal taglio del 2% dei posti offerto, a una riduzione di 1,2 miliardi per gli investimenti. La Borsa ha apprezzato, infiammando il titolo fino a un più 7% (3,7% in chiusura). Nel solo terzo trimestre ricavi in linea (meno 0,1%), perdita netta di 505 milioni (da più 139), traffico passeggeri più 3,4% (ma più numeroso in economy che in business) e cargo a picco (meno 12,5%).
Da Alitalia è giunta ieri la conferma di una notizia ampiamente prevista con l’arrivo a Roma di Air France: dal 28 marzo (inizio dell’orario estivo), AirOne, confluita nella nuova compagnia, terminerà la sua collaborazione con Lufthansa.

Niente più Star Alliance e Miles&More, ma alleanza SkyTeam e programma di fidelizzazione Mille Miglia.

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