Novità dal mondo degli occhiali? Legno, colori «asiatici» e 3D

Domenica si è chiusa la quarantesima edizione del Mido, il salone internazionale dell'ottica che alla fiera di Rho-Pero ha messo in mostra le tendenze del mercato delle montature, degli accessori, delle lenti e dei macchinari per la produzione

Legno, colori asiatici e 3D. Sono le tre novità più importanti dell'ultima edizione del Mido, la Mostra internazionale di ottica, optometria e oftamologia, che si è tenuto alla fiera di Rho-Pero dal 5 al 7 marzo.
Il legno, l'ultima frontiera della montatura, è un materiale elegantissimo e caldo che finora era stato impiegato molto poco nella realizzazione degli occhiali. Ma adesso, grazie ai risultati della ricerca e alle tecnologie a disposizione, i problemi che ostacolavano il suo utilizzo in quella lavorazione sono stati in gran parte rimossi. E quindi, via con la produzioni artigianali ma anche con quelle industriali. Sia per le montature di legno al cento per cento (cerniere comprese) sia per quelle che lo impiegano soltanto per le aste. E per tutte le tasche. Infatti, i maestri di queste produzioni, tedeschi e austriaci fra tutti, si fanno concorrenza sull'altissima qualità, battagliano al ribasso sul peso delle montature (siamo sui 10/11 grammi) e si permettono di tenere i prezzi abbondantemente al di sopra dei 500 euro. Ma già si affacciano sul mercato i costruttori cinesi che presentano montature di bambù, il materiale naturale che garantisce meglio di qualunque altro leggerezza, robustezza e durata, da 50 euro o poco più.
E sempre dall'Estremo Oriente arriva la seconda fra le novità del Mido 2010 che interessano da vicino il grande pubblico, il colore. Anche i grandi produttori cinesi, infatti, stanno allargando la gamma e aggiungono agli occhiali metallici, e rettangolari, che hanno fatto la parte del leone negli ultimi anni, nuove, almeno per loro, montature in acetato con le quali si possono sbizzarrire sia nel cromatismo sia nella morfologia. Ecco, quindi, gli occhiali da poche decine di euro che presentano forme arrotondate e i colori sgargianti che richiamano quelli delle millenarie tradizioni pittoriche cinesi, giapponesi e coreane.
Terza novità, gli occhiali per il 3D. Complice il grande successo degli ultimi film in tre dimensioni, i produttori di lenti si sono buttati nel business per cogliere al balzo la palla dell'imminente arrivo sul mercato dei televisori in grado di proiettare le immagini «avvolgenti» sperimentate nei cinema di tutto il mondo gli spettatori di «Avatar», «A Christmas Carol» e «Alice», tanto per limitarsi a tre film in 3D usciti negli ultimi mesi.
Altre novità? Ancora i colori, come il rosso «lolitesco» degli acetati da sole per la donna; i cromatismi caldi da «tè nel deserto» con i beige che tendono al grigio, i verdi che diventano un po' più pallidi...; il bianco, solo in apparenza delicato ma in realtà abbagliante a volte più del rosa confetto; e il nero, che per la donna si presenta nell'acetato lavorato a pizzo e merletto. Ma anche le forme, dai grandi occhiali da secchione sdoganati da Arisa l'anno scorso al Festival di Sanremo a quelli «butterfly style» degli anni Cinquanta, romantici e ironici al tempo stesso.
E poi, per chi se li può permettere, gli occhiali fatti o rifiniti a mano che, di legno, osso, metallo o materiali sintetici, consolidano la crescita registrata negli ultimi tempi.
Quanto al consuntivo del Mido 2010, gli organizzatori sono soddisfatti e sottolineano che il risultato finale della mostra segnala per il settore (montature, lenti, accessori, prodotti per la vendita e macchinari per la produzione) l'inizio di un trend positivo. Nonostante la crisi il numero degli espositori (sono oltre 1.100, provenienti da 44 Paesi) è rimasto stabile e l'affluenza del pubblico è considerata buona. Nonostante quest'anno il salone sia durato un giorno in meno rispetto al 2009, il numero dei visitatori si è mantenuto stabile: 42.000 presenze, con un aumento degli stranieri del 5,5%. In particolare, il primo giorno, venerdì, i biglietti staccati sono stati il 27% in più rispetto all'apertura del 2009. Un risultato, ricordano gli organizzatori, ben oltre le aspettative visto il delicato momento che sta vivendo l'economia mondiale e la quasi concomitanza di altre fiere internazionali: come Shanghai, Mosca, Madrid e New York.
Fra gli espositori esordienti, assicura la direzione del Mido, la gran parte si dichiara molto soddisfatta della logistica della fiera e degli ordinativi e dei contatti commerciali resi possibili dalla presenza nei padiglioni di Rho-pero. Fra i veterani, come i produttori di Hong Kong che vengono a Milano da trent'anni, gli attestati di stima si sprecano, come le conferme per il 2011.


Insomma, buone notizie per il settore dell'occhialeria, nel quale il made in Italy fa valere sui mercati di tutto il mondo tradizione, qualità, innovazione tecnologica e stile, per il Mido, che quest'anno ha compiuto quarant'anni, e anche per Milano, che si conferma fra le prime piazze fieristiche del mondo. Con tutto quello che ne consegue in termini economici per la città. L'anno prossimo, appuntamento dal 4 al 6 marzo.

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