Cultura e Spettacoli

Novità per vittimisti: c'è un concorso che premia chi si piange addosso

L'idea è venuta a un sito di prenotazioni alberghiere. Ha raccolto storie di ragazzi che hanno difficoltà economiche o a trovare un monolocale in affitto e soprattutto che è allettato dall'idea di vincere un soggiorno gratis in albergo per un anno

Novità per vittimisti: c'è un concorso che premia chi si piange addosso

Decine di storie sulla propria difficile condizione giovanile, raccontate sul web con passione, con spontaneità, con un pizzico di ironia e tanto vittimismo. È lo specchio di quel «malessere dei giovani» italiani, denunciato in perfetta buona fede dal presidente della Repubblica nel suo tradizionale messaggio di fine anno. A raccontarsi sono i partecipanti del concorso «Questa casa è un albergo», dedicato ai giovani che vivono ancora con i genitori e che si concluderà il prossimo 31 gennaio. Il progetto, nato per iniziativa del portale di prenotazioni alberghiere HRS.com, mette in palio 365 giorni in un hotel della catena ibis per un giovane (sic) di età compresa tra i 18 e i 39 anni (per questi ultimi potremmo coniare l'espressione di giovani stagionati a dovere) prescelto all'interno delle storie pubblicate sul sito www.questacasaeunalbergo.com. Ad aggiudicarsi il premio finale sarà la storia con foto e video più votata dal pubblico del web e da una giuria, presieduta da Antonio Incorvaia, coautore del libro «Generazione mille euro».
Intanto c'è subito da dire che a differenza di un comune concorso qui si premia chi non ce la fa. Chi alza le mani e si arrende. O chi piange meglio e di più. Quindi il malessere «giovanile» rischia così di diventare una cronica debolezza. Dalle storie emergono le difficoltà a trovare un lavoro o una casa in affitto, per poter lasciare la famiglia e conquistarsi un po' di libertà e di indipendenza. A volte è anche il desiderio di rivincita, che spinge i giovani a voler vivere un anno gratis in hotel per cominciare a realizzare i propri sogni nel cassetto, a cui nessuno vuole rinunciare, nonostante un contesto socio-economico poco favorevole.
«La condizione giovanile in Italia - sottolinea Elisabetta Giulietti, direttore generale HRS Italia - è una questione che tocca da vicino anche un'azienda come la nostra, operante nel settore del turismo. Questo progetto vuole essere un piccolo contributo a non dimenticare i nostri giovani, che hanno bisogno di un aiuto concreto per spiccare il volo fuori da casa un po' prima di quanto fanno abitualmente». Nella fascia d'età 18-24 anni gli italiani che vivono con i genitori sono l'87,3%, in Francia il 61,8%, nel Regno Unito il 70%, in Germania il 77,3%.

Cifre che la dicono lunga sul marchio di «bamboccioni» impresso sulla pelle dei nostri ventenni.

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