«Nozze d’oro» con la Giustizia: premiati 48 avvocati

Tifo da stadio. Frenetici battimani. E perfino qualche ola. Chi pensava a una serata austera, un po’ noiosetta vista l’età media dei partecipanti, è rimasto deluso. Venerdì sera, nell’aula magna del Palazzo di giustizia, è stata festa grande. Il presidente dell’ordine degli avvocati Paolo Giuggioli ha premiato quarantotto colleghi che hanno cominciato la carriera cinquant’anni fa e che sono ancora in servizio.
Nella professione forense, infatti, è possibile continuare ad esercitare ad oltranza e così sono sempre più numerosi i penalisti, gli amministrativisti e i civilisti che continuano a frequentare i saloni dechirichiani del tribunale anche se ormai hanno raggiunto un traguardo anagrafico importante, qualche volta oltre il giro di boa degli ottant’anni. Davanti a centinaia di persone, compresi alcuni giudici di solito controparte, Giuggioli ha chiamato uno a uno i quarantotto avvocati, ha letto brevemente le biografie di ciascuno, poi ha conferito ad ognuno la medaglia d’oro, completando il quadro con vigorosi abbracci e maschie strette di mano. Amici, parenti, fan hanno seguito per un paio d’ore la cerimonia, poi tutti a brindare.


E a darsi appuntamento, incrociando le dita, per i settant’anni di onorata professione. Ecco un poker di storie: quattro professionisti che rappresentano al meglio la categoria e tengono alta la bandiera dell’avvocatura ambrosiana.

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