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Russia, si mobilita l'esercito

Fonti governative annunciano la mobilitazione di flotta e truppe di terra al nord e all'ovest del Paese per esercitazioni su larga scala, nel giorno in cui Putin riappare in pubblico

Truppe russe in parata
Truppe russe in parata

Si addensano le nubi sul cielo della Russia. Appena ieri erano uscite le prime voci circa l'atmosfera di colpo di Stato che si respirerebbe a Mosca, con l'ex ambasciatore israeliano in Russia che parlava di "molti segnali di un colpo di Stato".

Questa mattina il canale filogovernativo Russia Today annunciava la mobilitazione della flotta russa del nord per esercitazioni militari su larga scala. L'ordine verrebbe direttamente dal presidente Vladimir Putin. Nelle manovre saranno coinvolte la flotta settentrionale della Marina russa e unità di paracadutisti, dispiegati in pieno assetto da combattimento.

Le esercitazioni coinvolgono una regione ricca di risorse naturali che confina con un Paese membro della Nato, la Norvegia: alle manovre prenderanno parte 40000 uomini, 41 navi da guerra e 15 sottomarini, secondo i dati dell'agenzia di stampa di Stato Ria Novosti. Altri movimenti di truppe sono stati annunciati nelle regioni occidentali della Russia, quelle più vicine all'area cruciale della crisi ucraina.

Secondo quanto riporta Ria Novosti, il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha sottolineato per l'ennesima volta la necessità di "implementare la forza militare della Russia, di fronte alle rinnovate minacce alla sicurezza nazionale."

Il viceministro agli Esteri Aleksey Meshkov, inoltre, ha dichiarato all'agenzia Tass News che la Russia è "sempre più preoccupata per il numero crescente di ostentazioni di forza da parte della Nato ai confini della Confederazione": il riferimento è alle recenti esercitazioni militari organizzate dalla Nato nei Paesi Baltici, a pochi chilometri di distanza dal confine. Meshkov minaccia inoltre "conseguenze molto serie" per l'Unione Europea e i suoi alleati in caso di consegna di armamenti letali all'Ucraina: "Sarebbe un atto irresponsabile ed illegittimo", ha spiegato il diplomatico.

Parole minacciose, che arrivano in un momento particolarmente delicato per la politica interna russa. Il presidente Putin è riapparso oggi in pubblico per la prima volta dal 4 marzo: a dispetto di ogni illazione, il Cremlino ha sempre negato tutte le voci su un'ipotetica malattia del presidente, spiegando che Putin sta benissimo e che lavora in privato in piena efficienza; nessuna spiegazione, però, è stata finora fornita sui motivi della sua assenza.

Come riporta il Wall Street Journal, il Cremlino ha fatto sapere oggi che il presidente volerà in Kazakistan venerdì per un summit con il suo omologo kazavo Nazarbayev e il leader bielorusso Lukashenko.

L'incontro era inizialmente previsto per il 12 e il 13 di marzo, venendo poi rimandato all'improvviso senza che Mosca adducesse alcuna spiegazione.

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