Nucleare, Iran pronto a negoziati «Ma non accettiamo condizioni»

da Teheran

L’Iran non rinuncerà al suo «diritto legittimo in campo nucleare, anche se ritiene che ci vi siano alcuni «punti positivi» nel pacchetto di incentivi proposto dalle grandi potenze. Il portavoce del ministero degli Esteri, Hamid Reza Asefi, ha fatto capire ieri che per Teheran rimane impraticabile la via del negoziato che passi prima attraverso la sospensione dell’arricchimento dell'uranio, mentre il capo negoziatore Ali Larijani ha giudicato positivamente l’offerta di reattori nucleari contenuta nella proposta, che tuttavia a suo giudizio presenta «elementi di ambiguità».
«Non negozieremo mai i nostri legittimi diritti», ha detto Asefi, alle ripetute domande rivoltegli durante la consueta conferenza stampa settimanale, se Teheran avrebbe accettato di sospendere l’arricchimento dell'uranio in cambio degli incentivi. Il pacchetto è stato concordato tra i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Usa, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina) più la Germania e consegnato alle autorità iraniane dall’Alto rappresentante della Ue, Javier Solana. Anche il presidente Mahmud Ahmadinejad aveva respinto giovedì scorso qualsiasi pre-condizione, così come il presidente del Parlamento, il conservatore Gholam Ali Haddad Adel. «Parlare di pre-condizioni non è logico in una trattativa», ha affermato Haddad Adel davanti all’assemblea dei deputati.
Dal Cairo, dove ha avuto un incontro alla Lega araba, il capo negoziatore Ali Larijani ha ribadito quanto detto martedì scorso, dopo aver ricevuto il pacchetto delle grandi potenze: «Questa proposta contiene alcuni aspetti positivi, ma allo stesso tempo ci sono problemi ed elementi di ambiguità». Uno dei punti positivi, secondo Larijani, è l’offerta di reattori nucleari, mentre tra le ambiguità ha detto che «ad esempio, sul processo di arricchimento dell’uranio in Iran... deve essere fatta chiarezza». Larijani ha aggiunto che i «sei» propongono «consultazioni con l'Iran» nel campo della sicurezza regionale, un punto sul quale Teheran è disposta a collaborare.
Sui tempi della risposta iraniana all'offerta, Teheran ha ribadito ieri che risponderà con le proprie osservazioni e proposte di cambiamento. «Non si tratta di un vero contro-pacchetto - ha detto il portavoce Asefi - ma un insieme di nostri punti di vista sulle loro proposte».

Secondo Asefi «non è stata stabilita alcuna data», visto che anche gli Usa e i Paesi europei «hanno detto che ci sono diverse settimane per rispondere». Comunque, ha aggiunto, «la strada intrapresa dal gruppo dei “5+1” è corretta», vale a dire la decisione di «rimuovere i problemi attraverso il dialogo».

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