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Nucleare, via al vertice per sicurezza mondiale Da Obama 47 Paesi

Sono 47 i Paesi presenti a Washington per discutere di nucleare e di armamenti con il presidente degli Stati Uniti. Ieri via al confronto con cinque bilaterali e la tensione India-Pakistan. Stasera faccia a faccia con Hu Jintao

Nucleare, via al vertice 
per sicurezza mondiale 
Da Obama 47 Paesi

Washington - Vertice sul nucleare. Barack Obama, alla vigilia del summit sulla sicurezza nucleare che da oggi vedrà 47 Paesi riuniti per due giorni a Washington, ha affermato che la possibilità che un'arma nucleare finisca nelle mani di organizzazioni terroristiche rappresenta "la più grande minaccia contro la sicurezza degli Stati Uniti. Sappiamo che organizzazioni come al Qaida stanno cercando di entrare in possesso di armi nucleari e che non avrebbero alcuna esitazione nell'usarle" ha detto Obama durante una pausa dei cinque incontri bilaterali avuti domenica con i leader di India, Pakistan, Sudafrica, Kazakistan e Nigeria. Oggi poi avrà altri bilaterali compreso un atteso colloquio con il presidente cinese Hu Jintao.

Il vertice Il summit è il più grande consesso internazionale organizzato da un presidente americano negli ultimi 65 anni. La cena di lavoro che aprirà questa sera il summit sulla sicurezza nucleare prevede ben 50 posti a tavola: i capi delle 47 delegazioni che partecipano al vertice più i rappresentanti dell'Onu, dell'Aiea e dell'Unione Europea. Non sono stati invitati Iran e Corea del Nord. Il vertice è stato voluto da Obama che sta portando avanti con notevole determinazione la sua ambiziosa agenda nucleare. Dopo avere presentato martedì scorso la nuova strategia nucleare degli Stati Uniti e avere firmato giovedì a Praga l'accordo Start 2 con la Russia per la riduzione dei rispettivi arsenali nucleari arriva il raduno di leader mondiali per discutere "misure concrete" per affrontare la minaccia del terrorismo nucleare.

I temi La discussione del vertice sarà centrata sulle iniziative nazionali e internazionali da adottare per impedire agli stati a rischio (come Iran e Corea del Nord) o a organizzazioni terroristiche (come al Qaida) di entrare in possesso del materiale nucleare necessario per produrre un ordigno. La proposta di base di Obama è di concordare iniziative per mettere "sotto chiave" nel giro dei prossimi quattro anni tutti i quantitativi conosciuti di uranio altamente arricchito e di plutonio. Gli Stati Uniti hanno deciso di concentrarsi su questi due materiali, evitando di ampliare la portata della discussione ad altri elementi, come ad esempio il materiale radioattivo (sufficiente a creare una "bomba sporca"), proprio per trovare un consenso immediato e per essere in grado di adottare iniziative concrete.

Il programma Ieri il presidente americano Barack Obama ha completato cinque incontri bilaterali, alla vigilia del summit sulla sicurezza nucleare, incontrando alla Blair House i leader di India, Pakistan, Sudafrica, Kazakistan e Nigeria. Con il premier indiano Manmohan Singh, Obama ha discusso anche il tema dell'Afghanistan, ma gran parte della conversazione é stata dedicata alle preoccupazioni dell'India nei suoi rapporti con il Pakistan compresa la apparente mancanza di volontà delle autorità pachistane nel punire i responsabili della strage di Mumbai. Con il premier pachistano Yusuf Raza Gilani la conversazione ha toccato le responsabilità del Pakistan come stato nucleare. Il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev ha affrontato con Obama anche il problema del Kirghizistan. L'inquilino della Casa Bianca ha incontrato alla Blair House, la residenza degli ospiti del governo, il presidente sudafricano Jacob Zuma e il presidente temporaneo della Nigeria Goodluck Jonathan. Oggi Obama avrà altri colloqui bilaterali, in margine al summit, compreso l'atteso faccia a faccia con il presidente cinese Hu Jintao. Martedì pomeriggio Obama incontrerà anche la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Il summit sulla sicurezza nucleare, in programma oggi e domani a Washington, vede la partecipazione di 47 Paesi.

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