«Nude» in doppiopetto o classico e t-shirt: lunga vita al tailleur

Pino Lerario: «L'icona è Jacqueline, discrezione sexy. Il resto è fantasia...»

Margherita Tizzi

Tailleur pantalone monocolore (nero o bianco) dal taglio maschile, indossato senza camicia né reggiseno. Con questi look «alternativi», Paola Turci è stata la più elegante sul palco del Festival di Sanremo. «La donna è sexy quando afferma la sua femminilità in modo raffinato e discreto - commenta Pino Lerario, direttore creativo di Tagliatore -. Sceglie il completo chi è emancipata e di buon gusto; colei che preferisce uscire dall'idea dello scoprire per sedurre e capisce che la sensualità è fatta di armonia ed eleganza».

Certo è che da quando fu introdotto da Coco Chanel, il tailleur femminile (gonna o pantalone) ha affrontato alti e bassi, alternandosi tra puro abbigliamento da lavoro e look di tendenza per tutte le occasioni. Indimenticabili il costume grigio indossato da Kim Novak nel film La donna che visse due volte (Hitchcock 1958) e quello rosso che Julia Roberts sfoggiò in Pretty Woman. Scelse il tailleur anche Bianca Jagger per il matrimonio con Mick, a St Tropez il 3 maggio 1971. E che dire del purtroppo famoso abito che Jackie Kennedy indossava durante l'agguato al presidente John Fitzgerald? «Lei è un'indiscussa icona di stile - continua Lerario, che giovanissimo lasciò la sartoria del nonno, a Martina Franca, per andare a studiare modellistica e taglio all'Istituto Secoli di Milano, nozioni che lo hanno portato a sviluppare l'intera filiera della lavorazione di un capo -. Jacqueline ha saputo attraversare le tendenze con una classe e una personalità che hanno lasciato il segno, o meglio quello stile Jackie punto di riferimento delle first lady e delle donne in generale».

Quale e quando indossare il tailleur oggi? «Le collezioni Tagliatore 0205 (sta per 2 maggio, data di nascita di Lerario) propongono due linee: quella di derivazione maschile, fittata e con il classico doppiopetto, e quella dal taglio dritto con pantalone ampio, che si rifà ai classici della storia della moda. Questi completi sono passepartout del guardaroba femminile: si possono indossare da mattino a sera, per tutte le occasioni, nude o con una t-shirt, con i tacchi o con un paio di sneakers». E se per la primavera estate 2017 Lerario punta sulla riga e sul bicolore bianco-nero, «per l'autunno inverno 2017/18, guardo sempre a una donna raffinata e dal gusto mannish. I tailleur maschili sono declinati, sia nella costruzione sartoriale che nelle scelte dei tessuti, in capi femminili estremamente puliti e decisi, dal fit slim, che accompagna il fianco, o dal taglio dritto. Il colore? Fantasie gessate e Principe di Galles accanto a rosso, viola e verde. A proposito dei capispalla, invece, ho lavorato per la prima volta con l'eco pelliccia. Spazio anche al peacoat in panno di lana e al cappotto doppiopetto, interpretato in chiave street style o da prendere sul serio per le occasioni serali, magari sopra a uno smoking!».

Insomma, il completo pantalone esprime il dualismo della donna e va per la maggiore, come dimostrano i numeri della linea Tagliatore 0205, che incide del 18% (+2% rispetto al 2015) sul fatturato globale dell'azienda (21,5 milioni nel 2016, +15% rispetto al 2015).

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