Un«occasione persa». Così Cesare Cursi, senatore e presidente della commissione Industria, Commercio e Turismo, definisce il piano sanitario del presidente della Regione Piero Marrazzo. «Non cè niente di nuovo - dice -. Una declinazione di intenti, alcuni apprezzabili, che nulla aggiungono alla materia della cura della salute. In più difficili da realizzare. Lo assicuro fin da ora: il deficit rimarrà inalterato, o giù di lì».
Si sono chiusi ospedali, tagliati posti letto, riorganizzati i servizi...
«Gli ospedali da chiudere, finora uno solo, rappresentano circa 300 posti letto che di fatto erano già poco utilizzati. I relativi costi, personale, servizi e macchinari sono tutti lì. I risparmi effettivi li vedremo tra qualche mese».
I tagli quindi non sono sinonimo di spesa?
«Lo sono solo in parte. Diminuire i posti letto, che di fatto sono in eccesso nella nostra regione, consentirà minime economie di gestione. In più alcuni ospedali decentrati, penso ad esempio a quello di Amatrice, non possono essere oggetto di pura valutazione economica.
Quali sono secondo lei gli interventi principali che richiede la sanità laziale?
«Modernizzazione delle strutture, riequilibrio (...)
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