La nuova «hotellerie» tra intrattenimento e business

A Milano tira già aria di Expo, si attendono milioni di visitatori da tutto il mondo e sotto i riflettori c'è anche il tema dell'ospitalità. Non poteva essere altrimenti: gli alberghi e le strutture ricettive sono tra i grandi protagonisti del fermento urbanistico della città, e lo saranno almeno da qui al 2015. Ma gli hotel di oggi non sono più quelli di una volta. Il perché ce lo spiega Tiziano Aglieri Rinella, architetto e docente Iulm di Architettura di interni, autore del libro Hotel Design. Fondamenti di progettazione alberghiera, edito da Marsilio, curato da Planethotel.net e presentato pochi giorni fa all'ateneo di via Bo. Difficile da crederci, ma in Italia un manuale di progettazione alberghiera non esisteva ancora. Il volume per la prima volta indaga i criteri basilari per la corretta progettazione degli spazi alberghieri, illustrando i più recenti lavori degli architetti e designer artefici dell'eccellenza dell'ospitalità made in Italy: 256 pagine ricche di idee, spunti, esperienze concrete da seguire e da cui trarre ispirazione. Non sempre ce ne accorgiamo, ma nei nostri alberghi molto sta cambiando; non tanto nelle camere, quanto negli spazi comuni, vere e proprie fucine di sperimentazione: hall e lounge si sono aperte verso la città, ospitando nuove funzioni di intrattenimento, business e benessere. E' il grande Ron Arad a insegnarci, del resto, come oggi in hotel il cliente non cerchi più l'atmosfera di casa, ma voglia vivere un'esperienza sensoriale straordinaria, unica ed indimenticabile. In questo contesto estremamente dinamico si riconoscono tendenze differenti, e fra loro contrastanti: da un lato ci sono le grandi catene, che perseguono la standardizzazione degli spazi e degli arredi, per ragioni di uniformità estetica ma anche economiche. Sul versante opposto si collocano gli alberghi indipendenti e i boutique hotel, che propendono per una forte personalizzazione degli spazi, e non temono di sperimentare i nuovi trend della cultura dell'abitare.

Si assiste quindi a una sorta di osmosi, per cui alcune di queste esperienze, nate come sperimentazioni di nicchia, finiscono per definire nuovi standard, diffondendosi a macchia d'olio e influenzando anche le grandi catene. Nascono così, in questo incessante dialogo, i nuovi scenari dell'ospitalità, le cui idee e soluzioni sbarcano non di rado nelle nostre abitazioni private.

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