Una nuova musa per Gattinoni: è l’étoile romana Viviana Durante

Anna Maria Greco

Nozze immaginarie, eppure fissate da istantanee fotografiche. Illusioni leggere, ma intense come il passo di danza di una delle più grandi étoile del mondo: la romana Viviana Durante. Sarà la star del balletto che ha interpretato la Bella Addormentata e il Cigno bianco, Cenerentola, Giulietta e Manon la guest star di Gattinoni e domenica mattina aprirà la «Festa nuziale» con la quale sarà presentata la nuova collezione primavera-estate. Lo stilista della maison, Guillermo Mariotto, ha voluto introdurre la sfilata con gli scatti di matrimoni d’amore mai celebrati, nella sala dell’Auditorium foderata di tulle bianco. Quest’edizione di AltaRoma, da domani fino al primo febbraio, è infatti dedicata alla fotografia.
Eva Grimaldi, 15 giorni fa si è sposata con un abito di Lorenzo Riva, sarà in passerella la mattina di lunedì 30 per lo stilista milanese. E prima della sfilata, che sarà tutta una magia di fiori, il presidente della Provincia Enrico Gasbarra consegnerà a Riva il premio alla carriera «Roma Capitale». La sua sarà una collezione di gonne a tulipano, fiori in rilievo, cascate di glicini, foglie di cristalli sulle gonne a sirena e cappelli bordati da tulipani. Come Nicole Kidman in «La fabbrica delle mogli», come in una psichedelica fotografia di David LaChapelle o di Pierre e Gilles. Sempre lunedì, alle 15,30, Camillo Bona farà il suo omaggio alle Sorelle Fontana. Nell’archivio della Fondazione di Micol lo stilista ha disegnato 30 capi, reinventando uno stile raffinato: in bianco e beige per Audrey Hepburn, in rosso per Ava Gardner, in giallo per Jacqueline Kennedy. Chiude il prezioso abito ispirato a quello di Linda Christian quando sposò Tyrone Power nel 1949. Un’operazione, quella di Bona, che in qualche modo sfida la collezione presentata nel gennaio 2004 da Marco Coretti, proprio per rivisitare lo stile delle Sorelle Fontana. Ancora un omaggio, lunedì alle 19,30, quello di Nicola Del Verme al mondo sofisticato ed eccentrico di Elsa Schiapparelli. Con l'Istituto Europeo di Design di Roma porterà in passerella 20 abiti concettuali, con il cappello con la testa di leopardo o il grande sole che Del Verme trasforma in mosaico d'oro applicato su sul materiale ipermoderno rodophan. L’emblema è l'abito di satin nero realizzato per Marlene Dietrich che diventa corazza di piume di struzzo sulle spalle. E ancora ispirazioni di Jean Cocteau e quadri di Salvator Dalì, ridipinti a mano sugli abiti, e quella tonalità di rosa che la Schiapparelli chiamò shocking e che oggi Del Verme vira al flou. Tutto inizierà domani alle 13, nel salone di bellezza Nardi a piazza Ungheria, con l’installazione di moda e hair style «Sex White in the city».

Nel pomeriggio l’inaugurazione della mostra su Irene Galitzine, la principessa russa che negli anni ’60 inventò il pijiama-palazzo. All'Auditorium della Conciliazione, fino al 28 febbraio ci saranno 105 abiti, foto e video.

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