«Una giornata intera a lavorare, facendo su e giù per le scale. E adesso non ci vedo più dalla fame...». Parola di spot con tanto di fiesta (anzi, di Fiesta) finale. Ma guai a dirlo al dietologo (pardon, nutrizionista): vi dirà subito che avete sbagliato tutto. Che le merendine sono la negazione del cibo genuino. E, il guaio, è che ha pure ragione. Allora, spererete di poter ripiegare sul un bel paninazzo. Errore. Anche in questo caso, infatti, è in agguato l«esperto in scienza dellalimentazione», pronto a mandarvi il boccone di traverso: «Un sandwich in sostituzione del pranzo? Giammai!». Ma allora, per questa benedetta «pausa pranzo», cosa è (sarebbe) giusto mettere sotto i denti? La risposta vincente è in un mix ispirato a un grande film: pane, amore e fantasia. Ad assicurarlo non è Vittorio De Sica (gran buongustaio, tra laltro...), ma i «gastronomi» dellOcse che, nel loro ultimo rapporto su «Cibo e pausa pranzo sui luogi di lavoro» avrebbero individuato le tre mosse-chiave per nutrirsi correttamente senza rinunciare al gusto e con la garanzia di rimanere concentrati in vista del proseguo della giornata lavorativa. Mossa uno: insalata mista con tonno pomodori e tanto pane; mossa due: prendere qualcosa che si ama veramente (magari un dolcetto, ma senza esagerare); mossa tre: ingannare il tempo fantasticando su qualcosa di cui si è appassionati (libro, canzone, film ecc...).
In Italia ci si dedica all'attività professionale per 1773 ore all'anno, e si tratta di uno dei valori più alti d'Europa. A queste ore si aggiunge il tempo necessario a raggiungere il posto di lavoro e, viceversa, a tornare a casa (circa un'ora e mezzo al giorno per quasi un quarto dei lavoratori italiani): in una giornata lavorativa così pesante, la pausa pranzo diventa uno dei pochi momenti da dedicare interamente a se stessi. Come deve essere allora il break di mezzogiorno ideale? La caratteristica fondamentale è che ogni giorno sia diverso.
Tre i consigli basilari. Primo: non passare a tavola tutti i 60 minuti a disposizione, ma cercare di conservare almeno un quarto d'ora per una passeggiata a passo rapido nelle vie adiacenti il proprio luogo di lavoro. Le calorie assunte, compreso un eventuale piccolo peccato di gola, peseranno così di meno nel calcolo del fabbisogno calorico giornaliero: gambe, cuore e testa vi ringrazieranno.
Secondo: farsi un piccolo regalo ogni giorno. Il che non significa necessariamente comprare qualcosa: basta un giro in libreria, o ascoltare un brano musicale eseguito dal vivo come spesso capita nelle città o semplicemente al proprio pc, leggere un articolo di giornale assaporando un caffè. Tutto questo aiuta a nutrire la mente e incrementa il buon umore. Terzo: scegliere le cose giuste da mettere nel piatto, variando il menù ogni giorno o, almeno, il più possibile, sia che si mangi fuori o in ufficio per risparmiare tempo, scegliendo il giusto equilibrio tra proteine e carboidrati, con qualche piccolo accorgimento salva linea.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.