«Per prepararci al concerto di Natale eravamo in 110 a cantare. Oltre cento persone di un coro che cantano in un ambiente troppo piccolo, con il soffitto troppo basso. Cè il rischio che ti si spacchino le orecchie. Il vizio è nellacustica, quando si è troppo vicini luno allaltro il suono della tua voce sbatte sul collega che ti è davanti e anche il direttore ha i suoi problemi a correggere gli eventuali errori».
Giuseppe Veneziano, tenore del coro della Scala e rappresentante sindacale della Uil, parla così della nuova Sala coro della Scala che anche gli altri cantori, nel forum riservato ai lavoratori del teatro, definiscono «troppo piccola». Tanto che non riescono a «entrarci comodamente come si dovrebbe» e le loro «voci si disperdono nellambiente». «La sala dove proviamo è stata riprogettata senza considerare il numero dei cantori che deve ospitare e laltezza necessaria del soffitto per tutelare lacustica - racconta ancora il tenore Veneziano -.
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