Nuova tegola sul leader Idv I magistrati di Perugia vogliono interrogarlo ancora

Verrà interrogato ancora Guido Bertolaso. E la stessa sorte potrebbe toccare anche ad Antonio Di Pietro. All’indomani delle rivelazioni dell’architetto Zampolini, difeso dall’avvocato Grazia Volo, la procura di Perugia fa sapere che è sua intenzione approfondire le parole del braccio destro dell’imprenditore Diego Anemone a proposito dell’appartamento di via Giulia dove ha dimorato Bertolaso e dei due appartamenti di Propaganda Fide che Zampolini dice esser stati «smistati» grazie all’interessamento del leader dell’Italia dei Valori. Tonino, dunque, con ogni probabilità tornerà a sfilare davanti ai magistrati umbri dopo la convocazione del 17 maggio scorso (anche se il leader Idv disse di essersi presentato spontaneamente ai Pm dell’inchiesta sui Grandi Eventi) nella quale sostenne di aver rimosso Balducci da presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici per spostarlo a capo del dipartimento per le Infrastrutture statali. Proprio sui rapporti fra l’ex Pm e Balducci si sarebbe concentrata l’attenzione dei Pm. A precisa domanda (scaturita dall’interrogatorio di Di Pietro quale persona informata sui fatti) Zampolini avrebbe risposto che i rapporti erano «ottimi» tanto è vero che il numero uno dell’Italia dei Valori, sempre secondo Zampolini, avrebbe fatto continue e pressanti richieste di tutti i generi al provveditore alle opere pubbliche, non ultima quella di essere introdotto in Vaticano. Siccome le alte sfere ecclesiastiche fecero capire a Balducci che la figura di Antonio Di Pietro non era gradita, e siccome Di Pietro insisteva col suo interlocutore (scaricato nel precedente faccia a faccia coi magistrati) affinché esaudisse i suoi desiderata, Balducci - sempre a dar retta alla versione di Zampolini - dopo avergli procurato la casa di Propaganda Fide in via della Vite e in via Quattro Fontane nel centro di Roma, decise lui di andarsene via dal ministero delle Infrastrutture. Non avvenne il contrario. Altro capitolo tutto da sviluppare la morosità di uno degli appartamenti citati da Zampolini con riferimento a Di Pietro, morosità che avrebbe indispettito oltremodo i locatari dell’istituto religioso.
Andando a Guido Bertolaso, invece, la posizione si complica ulteriormente. Perché oltre alle «omissioni» sull’appartamento in via Giulia frequentato per un periodo del 2003, stando a quanto emerso con la pubblicazione della cosiddetta Lista Anemone, Bertolaso dovrà ribattere alle affermazioni di Zampolini che ha raccontato di aver pagato personalmente l’affitto per conto dell’imprenditore Anemone.

Una versione smentita dallo stesso Bertolaso che ha definito quelle di Zampolini «illazioni» ribadendo che l’appartamento gli fu prestato da un amico, senza però specificare quale. Raffaele Curi, proprietario dell’appartamento in via Giulia, ascoltato dai Pm perugini smentisce clamorosamente Bertolaso. Dice a verbale: «I soldi dell’affitto? Me li ha dati Zampolini, era lui a pagare»

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