da Milano
Anche Carlo Buora, oltre allamministratore delegato Riccardo Ruggiero e al presidente Pasquale Pistorio, ieri ha dato le dimissioni. Un passaggio che sarà formalizzato lunedì prossimo in occasione del cda straordinario di Telecom Italia che vedrà anche la designazione dei nuovi vertici. Mentre laddio dei primi due manager era scontato Buora, vicepresidente esecutivo e direttore generale, aveva trattato per restare in Telecom. I nuovi soci, Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Generali, Sintonia e Telefonica una possibilità gliela avevano data: Buora poteva restate come vicepresidente ma senza deleghe. Così alla fine lex manager Pirelli non ha accettato. Ora bisognerà vedere chi sostituirà Buora, dato che le sue dimissioni non erano scontate. Oggi intanto il cda di Telco deciderà lincorporazione di Olimpia nella società stessa accorciando di un anello la catena di controllo a monte di Telecom. Sul tavolo ci sarà anche lapprovazione delle annunciate candidature di Gabriele Galateri alla presidenza e di Franco Bernabè come nuovo amministratore delegato del colosso telefonico. Tra le priorità dei nuovi vertici ci sarà la definizione della separazione della rete tanto auspicata da Corrado Calabrò, presidente dellAuthority per le tlc. E naturalmente anche dai concorrenti della stessa Telecom che però vorrebbero mantenere, e magari se possibile aumentare, i vincoli oggi imposti allex monopolista in fatto di regole e tariffe. E proprio su questo punto Telecom è pronta ad attaccare. Anzi lo ha già fatto in un documento inviato allAutorità. «Telecom è pronta a separare funzionalmente le attività connesse alla rete», ma in un contesto in cui «lAutorità rimuove contestualmente le asimmetrie sui mercati retail», che comprendono dunque anche vincoli e obblighi sul fronte dei prezzi alla clientela. Inoltre, secondo lex monopolista il mercato converge verso un unico scenario. Che sarebbe poi la convergenza tra le chiamate dai telefoni fissi, dai cellulari comprendendo anche la navigazione su Internet e la fruizione di contenuti multimediali. In questo ambito Telecom stima di possedere una quota del 26% (a fronte di una percentuale stimata al 53% nel mercato core delle telecomunicazioni). E naturalmente anche su questo punto le stime dei concorrenti sono diverse: per qualcuno la quota Telecom sarebbe infatti oltre l80%. Esplicito il commento dellamministratore delegato di Vodafone, Pietro Guindani pronta a fare concorrenza a Telecom anche sulla telefonia fissa. «Un ex monopolista non può chiedere contropartite per lapertura a una maggiore concorrenza - ha detto Guindani -: non si può scambiare la parità di accesso a una rete che rappresenta un monopolio naturale, con leliminazione delle regole pro-competitive sui prezzi del mercato». Per lad di Vodafone i punti decisivi sono due: «La definizione di un sistema di condizioni che garantisca realmente la parità di accesso alla rete fissa di Telecom Italia e il mantenimento di condizioni che consentano agli operatori alternativi di competere ad armi pari».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.