L'investimento da 17 miliardi di Musk che può cambiare il mondo delle telecomunicazioni

Con l'acquisizione di EchoStar, il patron di Starlink pone le basi per una rivoluzione nell'ambito della connettività mobile e degli operatori telefonici

L'investimento da 17 miliardi di Musk che può cambiare il mondo delle telecomunicazioni
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Elon Musk mette a segno un importante colpo che potrebbe presto portare Starlink a rivoluzionare il settore della connettività mobile.

Con un investimento complessivo da 17 miliardi di dollari, Space X ha acquisito parte dello spettro radio, 50 Mhz, dall'azienda di telecomunicazioni statunitense EchoStar, con l'obiettivo di espandere e consolidare il servizio "Direct to Cell" offerto tramite i suoi satelliti per garantire la connettività a banda larga a dispositivi mobili anche in luoghi remoti non serviti dalle tradizionali infrastrutture terrestri.

Così facendo l'azienda di Musk potrà diventare un temibile concorrente per i tre colossi statunitensi delle telecomunicazioni T-Mobile, AT&T e Verizon: a riprova dei timori che questo investimento ha generato sul mercato, nelle 24 ore successive alla diffusione della notizia le azioni di T-Mobile hanno subito una flessione del 5%, di poco superiore a quella registrata da AT&T e Verizon (-4%).

L'accordo, concluso poco dopo il via libera a SpaceX da parte della Federal Communication Commission per offrire connessioni satellitari direttamente agli smartphone tradizionali, prevede lo stanziamento di 17 miliardi di dollari come quota di acquisizione delle frequenze AWS-4 e H-block, fondamentali per potenziare il sistema Direct-to-Cell. Non solo, dato che nel patto stretto tra le due parti rientra anche una collaborazione commerciale con Boost Mobile, operatore controllato da EchoStar, i cui clienti potranno usufruire dei benefici della connessione satellitare diretta fornita da Starlink.

Per EchoStar l'intesa con Elon Musk si è rivelata fondamentale, dal momento che l'azienda navigava in cattive acque avendo accumulato un debito di circa 26,4 milioni di dollari. Dal canto suo, grazie all'acquisizione di questo nuovo pacchetto di licenze, SpaceX potrà progressivamente affrancarsi dalla partnership esclusiva siglata lo scorso luglio con T-Mobile per garantire ai clienti del colosso delle telecomunicazioni una copertura anche nelle aree non raggiunte dai segnali tradizionali.

Per ora dei circa 8mila satelliti Starlink in orbita sono 657 quelli già predisposti per la connessione diretta ai cellulari, grazie ai quali il servizio Direct-to-Cell in appena un anno e mezzo ha già conquistato un'importante fetta di mercato servendo circa 6 milioni di utenti in cinque continenti. Ad oggi con questa tecnologia i telefoni LTE non necessitano di modifiche hardware o software per connettersi via satellite da aree non raggiunte dalle tradizionali reti mobili. Con l'acquisizione dello spettro di EchoStar potrebbero essere tuttavia necessari dispositivi dotati di chip compatibili con le nuove frequenze per poter sfruttare appieno la banda messa a disposizione dalla costellazione di satelliti di seconda generazione, che saranno nettamente più performanti rispetto ai loro predecessori.

Musk, il cui obiettivo è quello di

generare un unico sistema per riunire internet domestico e mobile, ritiene che potrebbero volerci non meno di due anni per diffondere in modo capillare il servizio che promette di rivoluzionare il mondo delle telecomunicazioni.

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