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Se la ricerca del personale diventa un questione di algoritmi

Sbarca in Italia con Sparq un big del settore mondiale che lavora con intelligenza artificiale e studio dei dati. Con un sistema che va a caccia del professionista giusto per le aziende di ambito finanziario e tecnologico

Se la ricerca del personale diventa un questione di algoritmi
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Si dice che il lavoro del futuro sia quello di fare le domande giuste alle macchine. Ma per arrivarci bisogna anche fare in modo di dare le risposte corrette, soprattutto se la macchina di cui è sopra è quella che sceglie il personale a cui affidarsi. Sembra quasi una sciarada, ma il futuro dell’Head Hunting è tutto qui, ora sempre di più anche in Italia grazie alla nascita di Sparq, realtà che opera nella consulenza HR. La notizia, infatti, è lo sbarco nel nostro Paese di una filiale italiana di Oliver James, ovvero la società internazionale specializzata nella ricerca di professionisti qualificati in ambito finanziario, tecnologico e digital, che rappresenta ormai il punto di passaggio globale per chi cerca lavoro. Dunque dal curriculum si passa ai colloqui con l’intelligenza artificiale, che in realtà fa un lavoro ancor più in profondità. Alla guida di Sparq ci sono tre figure percorsi di rilevanza nel mondo HR e digitale, con Pietro Novelli - CEO & Founder – che è stato Country Manager di Oliver James per Italia e Spagna e ha un passato nel CDA di Anpal Servizi. Accanto a lui ci sono Andrea Attanà (che porta la sua esperienza nel lancio di LinkedIn in Italia) e Simone De Masi che ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo e nel posizionamento di Olive James in Italia. “Sparq nasce dall’esperienza maturata in oltre undici anni di attività di Oliver James in Italia e rappresenta l’occasione per ridisegnare il modello di consulenza sul talento, in un contesto segnato da profondi cambiamenti socio-tecnologici – spiega Novelli -. L’obiettivo è proporre un approccio integrato e innovativo, capace di aiutare le aziende ad attrarre, sviluppare e trattenere i migliori professionisti”.

Per spiegare l’importanza di questa nuova realtà basta dire che l’azienda parte con un fatturato pari a 14 milioni di euro per il 2025, eredità appunto del gruppo Oliver James. Con cui manterrà una collaborazione stretta per consentire ai clienti di continuare ad accedere al network internazionale e alle ricerche globali costruite in oltre un decennio di attività. Perché uno dei tratti distintivi di questo nuovo fenomeno del recruiting è l’offerta integrata, disegnata per andare oltre i servizi tradizionali di ricerca del personale. Con soluzioni che spaziano dalla ricerca di profili altamente qualificati alla formula di Talent as a Service (che consente alle aziende di ingaggiare consulenti specialistici per progetti mirati) fino alla consulenza HR ad alto valore aggiunto. Elemento centrale della metodologia Sparq è l’approccio orientato sui dati, che integra competenze consulenziali con sistemi tecnologici avanzati basati su AI generativa e grazie a piattaforme e soluzioni tech che permettono di razionalizzare i processi, raccogliere e aggregare dati di mercato, migliorare la qualità del loro incrocio e rendere i risultati più prevedibili e replicabili. E questo è solo l’inizio: tra i progetti più innovativi in cantiere c’è una piattaforma proprietaria, alimentata da un ampio database di dati reali e rilevanti per settori e figure professionali, pensata per offrire una nuova generazione di insight sul mercato del lavoro e supportare le decisioni di aziende e professionisti. La nuova piattaforma integrerà in modo dinamico le informazioni generate dalle attività di Sparq, consentendo analisi immediate su trend retributivi, disponibilità di competenze, evoluzione dei ruoli e movimenti dei diversi settori.

E in questo modo, i dati non saranno semplicemente un supporto alla decisione, ma diventeranno il motore stesso delle strategie organizzative e di business. In pratica una rivoluzione tech del mondo del lavoro, a cui ormai bisogna per forza prepararsi a rispondere.

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