Lappuntamento è fissato per il 24 giugno alle 18, quando «si aprirà uno straordinario percorso di innovazione del Paese». È con questo obiettivo che il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha convocato il tavolo per le reti di nuova generazione in fibra ottica, chiamando alla sede del ministero tutti gli operatori, per «parlare della possibilità di realizzare una grande società delle infrastrutture di rete». Con questa convocazione, attesa ormai da settimane, Romani risponde alle sollecitazioni arrivate da Vodafone, Wind e Fastweb, che ai primi di maggio avevano annunciato il piano per la costituzione di una società della fibra per realizzare ununica rete.
I tre operatori, a cui in seguito si è aggiunta anche Tiscali, avevano invitato a partecipare anche Telecom Italia e Cassa depositi e prestiti, chiedendo al governo di convocare un tavolo. Se Cdp si è detta disponibile a valutare la proposta, Telecom, nel frattempo, è invece andata avanti per conto proprio, presentando un progetto che punta alla realizzazione di una rete in fibra che coprirà il 50% della popolazione entro il 2018.
Uno scenario in cui lItalia si doti di una doppia rete, tuttavia, sembra insostenibile, soprattutto in una situazione di crisi economica come lattuale. Per questo Romani ha più volte insistito sulla necessità che tutti siedano allo stesso tavolo.
«Cè la possibilità - ha spiegato - che i grandi operatori privati facciano la loro parte, anche con la cassa Depositi e Prestiti, cè la possibilità, quindi, di un percorso vero», che porterà al «più grande investimento in infrastrutture dopo le autostrade e le ferrovie». Uno dei temi «caldi» sarà senzaltro quello dello switch-off.
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