Chiara Campo
Giovanni Gentile, il filosofo e autore della riforma scolastica durante il ventennio fascista, darà il nome a una nuova via milanese. Una strada periferica, tra viale Certosa e lautostrada Milano-Torino. Ma non abbastanza lontana dal centro per scansare le polemiche dellopposizione a Palazzo Marino. Ieri la giunta, su proposta dellassessore alla Cultura Stefano Zecchi, ha approvato lintitolazione della nuova via a Gentile e, nella stessa area, a Enzo Paci e Cesare Ludovico Musatti, per «creare uniformità nei nuovi quartieri: questa volta è toccato ai filosofi, poi lidea è di scegliere i musicisti, gli scrittori e così via». Idea lodevole, ma contestata tra le file del centrosinistra per la targa che porterà il nome del grande filosofo. «Intanto - afferma la consigliera Ds Marilena Adamo -, non si capisce perché la giunta continui a decidere i nomi delle vie senza tenere in considerazione le indicazioni dellaula, che nelle ultime sedute ha approvato una serie di richieste». Adamo spera «che lintitolazione sia al filosofo, non ad un supporter del fascismo». È «titubante» il capogruppo diessino Emanuele Fiano: «La giunta dovrebbe evitare di trasformare i prossimi mesi in una parata di targhe elettorali». E Giovanni Occhi, capogruppo del Prc milanese, se la prende coi rappresentanti «di Cl, che si prestano a questa operazione elettorale. La giunta fa un uso strumentale e politico delle vie cittadine». Zecchi si aspettava le critiche, ma replica per le rime: «Mi auguro che chi polemizza abbia fatto la maturità e studiato sui libri di filosofia, dove sicuramente avrà trovato i capitoli su Gentile, uno dei più grandi filosofi italiani, che ha già una via dedicata anche a Roma». Zecchi ci tiene anche a ricordare «che fu assassinato dai partigiani» e sostiene che «fare battaglia politica sui nomi delle strade è inutile». Altre due nuove vie ricorderanno filosofi: Remo Cantoni tra via Parri e via Gozzoli e Gustavo Bontadini tra via Valle Antrona e via Val Senales.
Non una strada, ma un giardinetto del centro - tra piazza SantErasmo e via DellAnnunciata - porterà il nome del fondatore di Comunione e Liberazione, don Luigi Giussani, scomparso lo scorso 22 febbraio. Continuano i contatti tra Comune e Diocesi, invece, per decidere a quale strada dare il nome di Papa Giovanni Paolo II: Zecchi vorrebbe che la scelta cadesse su via Arcivescovado. Per accontentare unassociazione milanese, la giunta ha detto sì invece ad un targa, nel parco di via Valsesia, «in memoria delle vittime nei gulag». E nessuna obiezione per «via Gino Bramieri», tra via Galileo e Monte Santo. «Siamo contenti, era stata Forza Italia a proporre il ricordo ad un grande personaggio milanese», afferma il capodelegazione azzurro in giunta, Bruno Simini.
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