Nuovi colpi della banda della porta blindata

Nuovi colpi della banda della porta blindata

Lasciare una chiave inserita nella serratura della porta di casa è una disattenzione che i genovesi - purtroppo - stanno imparando a pagare a caro prezzo. Una «svista» che, in termini economici, qualche sera fa è costata parecchio ai componenti di una famiglia di Albaro, che dormivano e non si sono accorti dei ladri: il valore complessivo di soldi e preziosi sottratti è ancora da quantificare, ma è di certo consistente.
Ma i membri della famiglia di Albaro sono solo le ennesime vittime - ultime in ordine di tempo - dei ladri che grazie alle cosiddette «mezze chiavi» (attrezzi solitamente utilizzati dagli installatori per montare le porte) riescono a introdursi negli appartamenti senza forzare porte e serrature. Semplicemente, facendo girare la chiave lasciata incautamente inserita nella serratura, pur se all’interno dell’abitazione.
La scorsa settimana, sempre ad Albaro, due colpi simili hanno fruttato ai ladri quasi ventimila euro. Sono stati messi a segno sempre con il solito sistema, che una volta scoperto dalle forze dell’ordine ha messo fine a una convinzione molto radicata ma rivelatasi sbagliata e a conti fatti davvero deleteria.
Contrariamente a quello che in molti hanno continuato a pensare fino a qualche tempo fa, infatti, chiudere la porta di casa senza estrarre dalla serratura la chiave, equivale a stendere un tappeto rosso ai ladri. Anche se la propria abitazione è dotata di una porta blindata.
A scoprire il «trucco», poche settimane fa, sono stati gli uomini di un commissariato genovese, che nei mesi scorsi si sono trovati alle prese con raid continui, compiuti da ladri professionisti durante la notte. Le abitazioni prese di mira erano sparse per tutta la città: Prà, Pegli e Sestri nel ponente cittadino, Albaro in centro, e nel levante genovese a Quarto, Quinto e Sturla.
Il sistema utilizzato era sempre lo stesso: nessun segno di effrazione, nessun rumore, proprio perché i ladri avevano trovato il modo di penetrare all’interno delle abitazioni senza nemmeno forzare le serrature. Una pacchia, per la banda di professionisti che da mesi si sono specializzati in questo tipo di furti. Che fanno il paio - per facilità di realizzazione - con quelli che vengono compiuti con le carte di credito e con le schede telefoniche, perché è sufficiente una lastra rigida e sottile, per far scattare una serratura a cui non è stata data nemmeno una mandata.
Di tutte queste possibilità, probabilmente, era a conoscenza anche il giovane romeno che due notti fa, in un cantiere di via di Francia, è stato denunciato per tentato furto aggravato dagli agenti del commissariato Pré. Lo hanno trovato in possesso di chiavi alterate e di diversi grimaldelli, che aveva appena utilizzato per penetrare in un ufficio e in un magazzino. Purtroppo per lui, ha incautamente fatto scattare l’allarme collegato alla centrale operativa di un istituto di vigilanza, e il furto è stato sventato. Ma non va sempre così bene.
«Butta la chiave», ripeteva anni fa un celebre motivetto del cantante Peter Van Wood.

Certo, il chitarrista e astrologo olandese non precisava che la chiave bisognava «buttarla» fuori dalla serratura, per evitare brutte sorprese. Ma se il suo voleva essere un consiglio per scongiurare i furti negli appartamenti, a ragion veduta, bisognerà ammettere che non era affatto sbagliato.

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