Nuovi stili L’uomo veste la crisi

Passione e voglia di rischiare: ingredienti rari nei momenti di crisi, quando restare con i piedi per terra è un dovere. Tuttavia alcuni stilisti dicono a gran voce: caro uomo l’estate prossima, se vuoi, puoi volare, anche senza paracadute. Jil Sander ha fatto sfilare algidi giovanotti con capelli a caschetto in una sequenza di vestiti bianchi, beige, grigio nuvola. La polo si appropria dei connotati della giacca, le giacche sembrano gusci svuotati, le maglie leggere come veli. Persino l’abito blu che appare familiare ha un bottone asimmetrico. Se poi la scelta cade sulla camicia o sui jeans stampati con motivi ispirati a «Combat» il salto nel futuro è già avvenuto. Anche Burberry immagina un uomo elegante fuori dal comune perché ha l’aria di chi non si guarda mai allo specchio: scarpe che sembrano impolverate, stampe a forma di orme di animali, impermeabili in cotone trapuntato e camicie stropicciate. Lo scozzese Wallace Faulds, nuovo designer di C.P.Company, ex-responsabile di John Galliano, ha puntato sui toni del blu, dal notte al reale, dall’indaco al fiordaliso, per accendere lini e sete in capi fluidi come trench, felpe e pantaloni. Trussardi 1911 Milan fa l’hippy, coniugando borchie multicolor, jeans in lino damascato e T-shirt con le piume. Il nuovo imperativo è andare oltre, trasformare e cambiare tutto.

Ecco il pantalone di Les Hommes è un sarouel che steso su un tavolo ha la forma di un cerchio perfetto, che l’inappuntabile blazer sul dorso diventa blouson e che le pieghe del turbante alla Lawrence d’Arabia sono il drappeggio della T-shirt. Benvenuti fuori dal mondo.

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