Roma - Riduzione del debito pubblico, cercando di tenere il passo indicato dall’Unione europea e magari facendo ricorso ad una patrimoniale. Infrastrutture, liberalizzazioni, stretta sulla spesa delle amministrazioni centrali dello Stato e un nuovo catasto, che assomiglia molto, di nuovo, alla patrimoniale. Poi le riforme. Quella degli ammortizzatori e quella del lavoro, che finiranno in una corsia lentissima che inizia dal tavolo con i sindacati, proseguirà con un disegno di legge (quindi non un provvedimento d’urgenza) per terminare con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale in tempi tutti da verificare. Destino simile alle altre misure più calde politicamente, a partire dalle liberalizzazioni, mentre l’accelerazione ci sarà sulle infrastrutture.
L’agenda degli impegni del governo per il 2012 era pronta da tempo, giorni prima rispetto al Consiglio dei ministri di ieri, che è semmai servito al premier Mario Monti per mettere insieme i pezzi e fare una ricognizione dei temi da toccare alla conferenza stampa di oggi.
La fase due, per varie ragioni non si discosterà molto dalla fase uno in quanto a rigore. C’è appunto da rassicurare l’Europa e rispettare il patto fiscale. Quindi deficit sempre vicino allo zero e debito da ridurre - se le indicazioni saranno seguite alla lettera - al ritmo decine di miliardi all’anno. Allo studio, secondo indiscrezioni girate ieri, la dismissione del patrimonio pubblico, secondo modalità simili a quelle individuate da Giulio Tremonti. Ma anche un prelievo una tantum sui patrimoni delle famiglie. Il tutto per abbattere il debito di 100-150 miliardi.
Nell’agenda del 2012 c’è anche un’altra misura di rigore, che sarebbe dovuta arrivare a novembre, ma è slittata, cioè l’attuazione della spending review. In altre parole, una ricognizione della spesa pubblica e il relativo taglio a quella improduttiva, dal quale il governo si aspetta risparmi di circa cinque miliardi di euro all’anno.
Difficile non vedere una stretta anche nella riforma del catasto che consisterà nel legare il valore fiscale degli immobili a quello reale, cioè quello di mercato. Misura trapelata martedì e che il governo sostiene sarà «a costo zero», ma che secondo gli addetti al settore si trasformerà senza dubbi in una patrimoniale. L’obiettivo del governo è eliminare la sperequazione tra chi paga troppo e chi, magari con una casa in centro, paga troppo poco. Ma il risultato, ha spiegato il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, è il passaggio dal catasto dei redditi al catasto patrimoniale. «La scelta fondamentale è sempre una, e una sola: va tassato il reddito o il valore? Il governo attuale è evidentemente su quest’ultima strada», ha spiegato Sforza Fogliani.
La priorità del governo è rispondere a chi chiede la fase due e quindi le misure per la crescita. I segnali più importanti saranno dati sul fronte infrastrutture, ad esempio con nuovi stanziamenti del Cipe che dovrebbero arrivare tra una quindicina di giorni. L’esigenza di mantenere il rigore fa acquistare importanza anche agli altri capitoli del ministero dello Sviluppo guidato da Corrado Passera, cioè la semplificazione della burocrazia per le grandi opere, le corsie preferenziali per il project financing, così come lo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione. Tutti temi che faranno parte del primo pacchetto di misure, che potrebbe arrivare già il tre gennaio.
Ai primi Consigli dei ministri del 2012 potrebbero poi arrivare alcune riforme. Ci sono le liberalizzazioni, comprese quelle delle farmacie e dei taxi. Passera ha detto di volerle riprendere, ma la strada sarà quella dei disegni di legge. Sarà quindi coinvolto il Parlamento. Stessa sorte per il mercato del lavoro. Il 2012 sarà probabilmente l’anno del confronto con i sindacati e non quello della riforma. Anche al Consiglio dei ministri di ieri si è parlato della necessità di coinvolgere le parti sociali.
Ed evitare temi difficili come l’articolo 18. Subito dopo questa sfida, il ministro Elsa Fornero metterà mano alla previdenza complementare. E si potrebbe arrivare alla diminuzione dei contributi per i giovani che aderiscono ai fondi pensione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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