Il nuovo Camilleri «pricisu» identico agli altri sette usciti nel 2010

Grande entusiasmo per l’uscita dell’ottavo libro di Andrea Camilleri nel 2010 (fate in fretta a leggerlo, il nono è previsto per dicembre). Le anteprime sui giornali di ieri trasmettevano l’elettrizzante attesa dell’uscita, il fiato sospeso col quale si aspettava l’ennesima avventura del commissario Montalbano, Il sorriso di Angelica (Sellerio), da ieri in libreria. La Stampa, a esempio, sottolinea che Camilleri «si dispiega nel cavare dal suo microcosmo immaginario intrecci sempre nuovi» ma dopo aver «pagato il tributo a quella che è ormai la “maniera” montalbaniana» e orchestrato «il consueto stuolo di comprimari» come «in quasi tutti i romanzi della serie». Galvanizzante. Per l’Unità, Camilleri «pur giocando con la fantasia riesce a contestualizzare l’invenzione narrativa» (frase che a prima vista non significa una minchia, come direbbe Montalbano) e «non perde occasione per criticare il governo attuale» ovviamente «come nei romanzi precedenti». Eccitante. Si astengono da ogni commento Riformista e Fatto Quotidiano, che optano saggiamente per una paginata a firma di Camilleri e stop.
La novità del Sorriso di Angelica sarebbe che Montalbano questa volta si innamora e per giunta di una donna molto simile all’eroina dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Il commissario si sveglia di colpo, o meglio «s’arrisbigliò subitaneo». Accanto a lui, nel letto, la sua Livia che deve aver parlato nel dormiveglia, o meglio «in una fasi spiciali del sonno nella quale avrebbi ditto qualichi altra parola». Poi, nel corso di un’indagine su una serie di furti, il detective si invaghirà di una bella bionda, Angelica, identica, o meglio «pricisa», alla protagonista del poema cavalleresco. Montalbano, a dire il vero, si era già innamorato di una ragazza dagli occhi chiari nell’Età del dubbio (il quattordicesimo della serie, edito da Sellerio nel 2008) e anche lì, per pura coincidenza, si svegliava bruscamente in una giornata tempestosa.
Del resto una certa ripetitività è inevitabile quando si produce in serie come le Pregiate Officine Editoriali Andrea Camilleri. Dalla catena di montaggio, come risulta dalla bibliografia on line di Vigata.org, l’ottimo sito dei fan dello scrittore siciliano, quest’anno sono usciti sette romanzi, brevi o lunghi e destinati a editori diversi, una raccolta di articoli in origine vergati per l’Unità, almeno quattro prefazioni a libri altrui e uno spettacolo teatrale.

Senza contare gli interventi su Stampa e Micromega. Duecento pagine di media, il totale è circa di milleseicento in nove mesi, più quelle in arrivo. Da Guinness dei primati. Per forza poi alcune storie sembrano «pricise» identiche.

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