Genova - Il Pd perde le primarie anche a Genova. Come Giuliano Pisapia a Milano, il professore comunista Marco Doria mette in riga le due donne pseudoforti del Partito Democratico e sconvolge i piani di entrambe le coalizioni.
A dare il risultato della clamorosa sconfitta democratica sono gli exit poll realizzati dal professor Marco Venturino, associato all’Università di Cagliari che ha realizzato 2338 interviste in 67 dei 73 seggi aperti a Genova. Se la proiezione fatta ieri sera alle 21 in punto fosse confermata, Marco Doria, indipendente sostenuto da Sel, avrebbe ottenuto il 44 per cento dei circa 25mila voti dati dai genovesi alle primarie di coalizione del centrosinistra. Un successo nettissimo, visto che Marta Vincenzi, sindaco uscente e seconda piazzata, avrebbe ottenuto appena il 30 per cento. Terribile invece la sconfitta di Roberta Pinotti, la deputata fortissimamente voluta dal partito per dare una svolta a un’amministrazione ritenuta negativa: sarebbe finita addirittura terza al 24 per cento dei consensi, a conferma del fallimento di tutta la nuova generazione di dirigenti del Pd genovese. La gestione dei «quarantenni» che qualche osservatore aveva esaltato come vincente, ha invece dimostrato di perdere completamente il contatto con la base. E soprattutto con il popolo della sinistra.
Roberta Pinotti, che gode di grande considerazione anche nella segreteria nazionale di Pierluigi Bersani, era considerata la favorita proprio perché il partito l’aveva appoggiata più o meno apertamente. Ma nessuno si sentiva di escludere l’eventuale «sorpresa». Sorpresa che era comunque ipotizzabile con il sorpasso di Marta Vincenzi. In pochissimi avrebbero puntato sul più «estremista» dei cinque candidati delle primarie.
La delusione del Pd è tutta nelle prime parole di Victor Rasetto, segretario provinciale del Pd, che preferisce «attendere risultati concreti più che gli exit poll, ma conferma l’importanza delle primarie».