Nuovo duello sul partito del Sud Alfano a Miccichè: «Basta ricatti»

Una frase in dialetto di Gianfranco Miccichè a proposito del ritorno all’unità nel Pdl siciliano, spaccato in due gruppi all’assemblea regionale («non vorrei che finisse come gli ebrei di Germania ottimisti, chi foru chiddi ca ristaru ddra» e cioè «che furono quelli che restarono in Germania»), provoca nuove scosse nei rapporti tra il sottosegretario e il ministro della Giustizia Angelino Alfano, definito da Miccichè «il mio ex amico». Il Guardasigilli, dal suo blog, ha risposto scusandosi con la comunità ebraica e con Israele per le parole di Miccichè. Dietro il duello dialettico si cela la difficile convivenza tra il Pdl «ufficiale», che alla Regione è passato all’opposizione del governo guidato da Raffaele Lombardo, e il Pdl-Sicilia, che fa capo al sottosegretario e che sostiene l’esecutivo.
Ieri, invitato a Caltanissetta a una convention organizzata da quella parte del Pd favorevole a un rapporto con Lombardo, Miccichè ha spiegato che non ha alcuna intenzione di tornare indietro, annunciando di fatto la sua intenzione di creare il Partito del Sud, progetto guardato con interesse da alcuni esponenti del Pd. Alfano allora è stato chiaro: «Se Miccichè davvero crede in ciò che dice - scrive ancora sul blog - lo faccia senza bisogno di annunciare ogni giorno quel che poi non fa, e cioè quest’immaginifico Partito del Sud. Lo faccia se non è un bluff o, peggio, un ricatto al presidente Berlusconi e al Pdl nazionale. Va da sé - annota il Guardasigilli - che non sarà un nostro alleato poiché noi tutti siamo stati eletti con i voti di Silvio Berlusconi».

Alfano si augura che gli eletti di provenienza Forza Italia «si esprimano pubblicamente con la correttezza che ha distinto i parlamentari ex An, i quali hanno ripetutamente ribadito che mai e poi mai aderiranno all’immaginifico Partito del Sud, rimanendo dentro il Pdl».

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