Il nuovo grattacielo ha la corona rossa del Leone di Trieste

Nella torre progettata da Zaha Hadid traslocheranno gli impiegati di Generali La fine dei lavori è prevista per il 2017

Da ieri il grattacielo in costruzione firmato Zaha Hadid per CityLife è sormontato da una corona rossa che porta il marchio delle Generali. Il significato è doppio: la compagnia assicurativa è titolare dell'intero progetto di riqualificazione dell'area ex Fiera, nel quale ha investito 2 miliardi, e questa torre, dove nel 2018 verranno concentrati 3.200 dipendenti, diventerà il suo quartier generale. Ieri mattina, poco prima che si scatenasse un acquazzone tropicale, gli operai hanno fatto in tempo a far scivolare in basso la gigantesca lenzuolata scoprendo così il logo di 25 metri per sei; un evento simile a un varo, che in questo caso è stato chiamato «svelamento». L'edificio al momento ha raggiunto il 14º piano dei 44 previsti, per un'altezza finale di 170 metri. La velocità dei lavori (affidati alla Cmb di Carpi) è impressionante, un piano a settimana, 4 al mese, e l'insegna sarà issata sempre più in alto, a protezione del cantiere dal vento. Anche lo stato grezzo attuale ha il suo fascino: si tratta infatti di una struttura dal disegno originale, costituita da un sistema di 18 pilastri di cemento armato in torsione, che nell'andamento a curva assumono grazia e dinamismo insieme. La facciata di cristallo avrà una superficie di 15mila metri quadrati.

Ieri è stata anche un'occasione per fare il punto su CityLife, progetto nato dieci anni fa con un gruppo di investitori e che si è poi concentrato nelle sole mani delle Generali. Il presidente di queste, Gabriele Galateri, ha sottolineato che «Generali mostra di essere anche costruttore di città», mentre l'ad Mario Greco ha ricordato che il patrimonio immobiliare del gruppo vale 27 miliardi. Il sindaco Giuliano Pisapia ha confessato: «Quando, nel 2011, all'inizio del mio mandato, ho visitato l'area, mi sono messo le mani nei capelli: sembrava una sfida impossibile». Ora l'entusiasmo è corale e proprio ieri sono stati aperti al pubblico altri 17mila metri quadrati di verde, che si aggiungono ai 55mila già in esercizio dal 2014; una volta completato, con 173mila metri quadrati, sarà il secondo parco di Milano. Ora l'auspicio è che «il quartiere sia vissuto» e diventi un nuovo luogo di incontro in città.

Il termine dei lavori, come ha ricordato l'ad di CityLife Armando Borghi, è previsto entro il 2017. Successivamente è fissato il trasloco degli uffici delle Generali, che comunque - è stato sottolineato ieri - non lascieranno la sede storica di Trieste. Quanto al palazzo di Cordusio, probabilmente resterà come sede di rappresentanza, ma la decisione non è ancora stata presa. L'allestimento della torre seguirà i più moderni concetti legati al posto di lavoro: sarà dotata di palestre, caffetteria, auditorium, spazi di relax e privacy; è allo studio il modello «no desk», in base al quale ciascun dipendente lavora ogni giorno dove vuole, dove c'è una scrivania libera. È intenzione delle Generali creare anche occasioni di apertura al pubblico, per far vivere l'edificio anche al servizio della città.

Di fonte alla torre delle Generali è ormai completata quella progettata da Arata Isozaki, che con i suoi 202 metri è l'edificio più alto d'Italia: dal 2017, sarà il quartier generale del gruppo Allianz, così che i due grandi concorrenti europei delle assicurazioni si troveranno a

pochi metri di distanza. Il cantiere della terza torre, progettata da Daniel Libeskind, è ancora agli inizi: sono in corso i lavori di palificazione, mentre ai primi di dicembre si procederà con le prime colate di cemento.

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