Parigi - Per capire Sarkozy bisogna saper leggere il suo alfabeto. Dalla A alla Z ecco il mondo del nuovo presidente francese.
A come attacco
Mai lasciarsi mettere sulla difensiva, condurre sempre il gioco, costringere i nemici a seguirti sul tuo terreno. È stata la sua forza in campagna elettorale: per quattro mesi è stato lui a imporre i temi dell'agenda politica, costringendo Ségolène a rincorrerlo, fino alla sconfitta.
B come bilancio
Odia chi vende fumo. È convinto che nella vita contino solo i fatti. Giudica la gente sulla base dei risultati ottenuti e da sempre applica la massima a se stesso, come leader di partito, come ministro e ora come capo dello Stato.
C come Cecilia
È bella, intelligente, l’amore della sua vita. Senza sua moglie è perso. Lei nel 2005 lo lasciò per un altro, ma poi tornò da lui. In questa campagna si è vista pochissimo e la Parigi bene già mormorava: è scappata di nuovo. In realtà ha avuto un ruolo fondamentale nell’assistere e ispirare suo marito, anche nella scelta dei collaboratori, ma dietro le quinte. È ricomparsa al suo fianco domenica notte sul palco della Concorde e non partirà più.
D come determinazione
Non gli è mai mancata. Per due volte è crollato sotto il peso delle vendette di Chirac, che lo considera un traditore, e di una disfatta elettorale alle europee del 1999. Ma è riuscito a risorgere e ora sfida gli avversari: «Io sono indistruttibile».
E come Eliseo
Quando aveva 27 anni scrisse a Jacques Attali per dirgli che voleva diventare presidente. Ora di anni ne ha 52 e il sogno è diventato realtà.
F come Fillon
Era un suo avversario, diventerà il suo primo ministro. Col tempo ha scoperto il lui un amico e soprattutto un politico a lui complementare. François Fillon-Nicolas Sarkozy, un tandem sulla carta perfetto.
G come gara
Se madre natura gli avesse dato un altro fisico sarebbe diventato campione del mondo di atletica o di ciclismo. E, come uno sportivo, per rendere al meglio ha bisogno di affrontare nuove sfide, sempre più difficili. Se sta fermo si annoia.
H come Hortefeux
È il suo secondo, da sempre. Soprannominato Mister Lealtà è l’unico politico ad aver seguito Sarkozy in tutte le tappe della carriera. Cecilia non lo ama e ha cercato di allontanarlo, inutilmente. Brice Hortefeux è sempre in sella; più che un leader, un amuleto.
I come ira
È il lato debole del suo carattere. Impulsivo, passionale, secondo i suoi detrattori si lascia sopraffare dalla collera. Esagerano, verosimilmente. I suoi assistenti confermano che di tanto in tanto sbotta di rabbia, ma come capita a molti leader. Lui comunque ora giura: «Ho imparato a controllare i miei nervi».
L come lavoro
Ha promesso ai francesi che sconfiggerà la disoccupazione, ricorrendo a una formula magica: lavorare oltre le 35 ore settimanali per far ripartire i consumi e innescare così un circolo virtuoso: più crescita, più occupazione, meno debiti. Funzionerà? I diciannove milioni di elettori che domenica lo hanno votato sono convinti di sì.
M come Mignon
Il grande pubblico non sa chi sia Emmanuelle, eppure questa moretta 37enne ha avuto un ruolo chiave nell’ascesa di Sarkò, essendo da cinque anni una delle sue collaboratrici più preziose. È lei ad aver redatto il programma politico, lei che ha scritto la maggior parte dei suoi discorsi elettorali. Una testa d’uovo insostituibile.
N come Neuilly-sur-Seine
È il sobborgo chic alle porte di Parigi, di cui, a sorpresa, fu eletto sindaco nel 1983. Aveva appena 28 anni e ne dimostrava cinque di meno. «Sparirà presto», pronosticavano i leader gollisti. Si sbagliavano. Quel ragazzino rimase in carica per 19 anni consecutivi, costruendo, proprio lì, la sua rapida e felice carriera politica. Ancora oggi questo è il suo feudo.
O come orgoglio
Quello personale, senza dubbio, ma anche quello di una nazione di cui Nicolas va fiero. «La Francia mi ha dato tutto, ora darò tutto me stesso alla Francia».
P come pedalare
Il ciclismo è la sua passione: appena può inforca la bici e se ne va per ore, tornando zuppo di sudore. Ha paragonato la campagna elettorale al Tour de France, in cui, per vincere, bisogna preparare minuziosamente ogni tappa, anche quelle più semplici. Crede nelle virtù della fatica, per se stesso e per gli altri. I francesi sono avvertiti.
Q come qualità
Non sopporta il lavoro mal fatto, odia l’approssimazione. Ha il culto dell’eccellenza: nella vita bisogna dare e pretendere il meglio.
R come Rachida
È il simbolo della meritocrazia e della diversità. Figlia di un operaio marocchino emigrato in Francia, Rachida Dati si è laureata in legge diventando, giovanissima, magistrato. Sarkozy la scopre casualmente e la porta con sé al ministero degli Interni come consulente per le periferie. In campagna elettorale è stata la sua portavoce, assieme a Xavier Bertrand. Ora potrebbe diventare ministro.
S come squadra
Sarkozy crede fermamente all’importanza dell’équipe. È un eccellente allenatore: sceglie i talenti giusti e poi li motiva, li ascolta, li sa premiare e all’occorrenza punire. È esigente, ma molto amato dai suoi collaboratori, che gli sono fedelissimi.
T come tempo
A Nicolas non basta mai. Impaziente di natura, pensa che per ogni problema ci sia una soluzione e non appena la individua, agisce. Talvolta fin troppo in fretta. I ritmi dell’Eliseo sono lenti, quelli dei summit europei, ancor di più. Sarkò saprà controllarsi?
U come Ungheria
È il Paese natale di suo padre Pal, un nobile che nel 1948 fu costretto dai sovietici a fuggire in Francia. Sua madre, ebrea convertita al cattolicesimo, è figlia di un chirurgo greco originario di Salonicco emigrato a Parigi, ma Nicolas si è sentito sempre e soltanto francese.
V come vittoria
L’ha cercata, l’ha ottenuta e ora giura: «Non mentirò ai francesi, manterrò tutte le promesse».
Z come zodiaco
Sarkozy è un Acquario ascendente Vergine. E gli astrologhi già in gennaio non avevano dubbi. Nulla avrebbe potuto fermarlo; le stelle, quest’anno, sono con lui.
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