Antonio Signorini
da Roma
Il due per cento alle ultime elezioni europee, millecentocinquanta delegati, due mozioni alternative, una pluralità di linee a confronto e gli occhi di tutta la politica puntati addosso. Al quinto congresso del Nuovo Psi che si apre oggi alla Fiera di Roma - concordano per una volta i socialisti di tutte le tendenze - nulla è scontato. «È un congresso aperto». In gioco cè la collocazione del Garofano. Lalternativa è apparentemente quella secca tra il processo auspicato da Bobo Craxi, che passa per la lista comune nel centrosinistra con radicali e Sdi con la prospettiva finale, dopo le elezioni politiche, di ricomporre la diaspora e una scelta autonoma dagli schieramenti che sa molto di permanenza nella Casa delle libertà. Ma cè anche la linea del segretario Gianni De Michelis che consiste nel chiedere più tempo, ponendo allo Sdi precise condizioni per proseguire lungo la strada dellunità. «Se gli amici Radicali e i compagni dello Sdi dicono che è tutto chiuso e che finisce domenica sera dopo di che si fa la lista comune si sbagliano», ha avvertito lex ministro degli Esteri. Quali sono le condizioni lo ha spiegato il vicesegretario Donato Robilotta: «Boselli deve spiegare che lunità socialista è una prospettiva diversa dal partito riformista di Prodi. E deve riconoscere che per i socialisti quella per il proporzionale è la madre di tutte le battaglie». Alla fine la linea che prevarrà tra i rappresentanti degli 44.900 iscritti potrebbe essere proprio questa, anche perché è lunica che può evitare defezioni importanti se non lennesima scissione.
Ma tra chi appoggia la mozione di De Michelis cè chi chiede al segretario scelte più nette. Come il ministro allAttuazione del programma Stefano Caldoro che vuole la permanenza del Nuovo Psi nella Casa delle libertà per tutto il periodo di «transizione» e soprattutto Chiara Moroni secondo la quale «non sono maturi i tempi per lUnità socialista». I sostenitori di questa linea lavoreranno in questi tre giorni affinché la mozione di De Michelis sia più orientata verso il centrodestra e una mano potrebbe arrivare da Silvio Berlusconi se si materializzasse allassise socialista. Il presidente del Consiglio per il momento non ha deciso. Ma se andrà troverà sicuramente laccoglienza fredda dei sostenitori di Bobo Craxi favorevoli a un passaggio immediato al centrosinistra. La linea del figlio del leader del Psi, è ancora accreditata al 35-40 per cento.
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