Nuovo ricorso al Tar contro il Galliera

I «Cittadini per Carignano» si rivolgono nuovamente al Tar. Questa volta per chiedere l’annullamento della nota della Regione Liguria all’ente ospedaliero Galliera dell’11 agosto 2011 in cui si dichiara che la trasformazione dei 5 padiglioni ospedalieri - che il Galliera progetta di dismettere e trasformare in appartamenti privati, negozi e parcheggi - non richiede né Valutazione di Impatto Ambientale, né Valutazione Ambientale Strategica, in quanto si tratterebbe di interventi non significativi dal punto di vista ambientale. Una sorta di scorciatoia che consentirebbe di eliminare ulteriori valutazioni e approfondimenti. I cittadini hanno già presentato al Tar due ricorsi in attesa di giudizio. Il primo in cui chiedono l’annullamento del decreto regionale con cui si stabilisce che per la costruzione del Nuovo Galliera non è necessario sottoporre il progetto alla Valutazione d’Impatto Ambientale, il secondo in cui hanno domandato l’annullamento della variante urbanistica con la quale il Comune di Genova autorizza il cambio di destinazione d'uso dei citati cinque padiglioni ospedalieri che l'Ospedale Galliera vorrebbe vendere e trasformare in residenze, negozi e parcheggi. Oggi si aggiunge la richiesta di annullamento della nota regionale che dichiara le 2 valutazioni ambientali non necessarie.
Secondo i Cittadini per Carignano, assistiti dallo Studio legale Quaglia Gaggero, la Valutazione d’Impatto Ambientale e la Valutazione Ambientale Strategica avrebbero dovuto essere svolte considerando contemporaneamente l’intero ambito di proprietà dell’ospedale Galliera e oggetto di profonda trasformazione: il nuovo ospedale, l’attuale ospedale e i lotti destinati a diventare aree residenziali. Invece l’ente ospedaliero Galliera e la Regione Liguria hanno proceduto frazionando l’analisi dell’impatto ambientale in lotti separati: prima l’area destinata al nuovo ospedale, ora i lotti destinati ad essere convertiti in aree residenziali mentre ancora non è ancora stato chiarito quale sarà la nuova destinazione dell’ospedale monumentale che si vuole dismettere. Inoltre, la Regione Liguria, contrariamente a quanto prevede la normativa nazionale e regionale, non ha pubblicizzato in alcun modo il procedimento e non ha realizzato l’istruttoria di verifica/screening ambientale necessaria per gli interventi di edilizia residenziale che superino, come in questo caso, i 70.000 metri cubi.


Sulla base dello studio di fattibilità, secondo i cittadini in via Silvio Pellico verranno demoliti i 3 padiglioni del blocco del Pronto Soccorso (in cui è in corso il restauro delle Sale Operatorie con una spesa di oltre 1 milione di euro), verrà edificato un complesso residenziale di 12 piani (di cui 2 per parcheggi interrati) e si insedieranno nuove attività commerciali per 400 metri quadrati di superficie netta di vendita.

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