Leggi il settimanale

"Il nuovo Sandokan, successo oltre le attese. Piace ancora perché è un eroe italiano"

Parla Claudio F. Benedetti, l'autore della serie di Rai1 che domina gli ascolti: "Ispirati a Corto Maltese di Pratt"

"Il nuovo Sandokan, successo oltre le attese. Piace ancora perché è un eroe italiano"

Un successo clamoroso tanto che si sta già lavorando ad una seconda stagione le cui riprese, si dice, partiranno tra primavera e estate. Dopo il boom di ascolti dell'esordio - ben 5 milioni e 755mila spettatori sono rimasti incollati allo schermo su Rai 1, con quasi il 34% di share - Sandokan è tornato in onda ieri sera dopo una settimana dove in rete e sui giornali se ne è parlato in continuazione. È l'effetto nostalgia a 49 anni dall'indimenticato adattamento Rai interpretato da Kabir Bedi? In parte. Poi c'è la forza iconica del personaggio salgariano... E un sacco di altre cose come ci ha spiegato Claudio F. Benedetti, uno degli autori che ha realizzato la serie LuxVide assieme ad Alessandro Sermoneta (Head Writer), Giacomo Bisanti, Federico Gnesini e Valentina Strada.

Benedetti come se lo spiega un successo così?

"Non ci aspettavamo un 30-31% percento di share è andata addirittura meglio...".

Come si lavora quando si lavora tenendosi in equilibrio sul lettissimo ciclo di Salgari e su uno sceneggiato che è un pezzo di storia? Se la sceneggiatura è troppo filologica ti accusano che non cambia nulla. Se ci si discosta troppo è lesa maestà...

"Allora è sì certamente nostalgia da un certo punto di vista, ma è anche rivoluzione per la storia che racconta già Salgari. E una rivoluzione non può mai essere troppo conservatrice. E noi abbiamo seguito questa stella polare. I personaggi di Salgari del Ciclo della Malesia sono stati scritti a partire dalla fine dell'Ottocento. A cominciare da Sandokan che, nella famosa scena della tempesta, blocca tutte le attività dei suoi pirati per andare a vedere questa donna bellissima, la Perla di Labuan... Marianna è un po' oggetto. Marianna per noi diventa invece centrale, vuole essere libera dai doveri di una donna vittoriana. E paga un prezzo. In parte è una scelta che fece anche Sergio Sollima nel 1976, mise in scena un ribelle contro un impero coloniale, la guerra del Vietnam era appena finita, non era un tema facile.... Quindi ci siamo mossi tra fedeltà e rivoluzione".

Salgari ha scritto un ciclo imponente, tantissimo materiale. Come si fa a scegliere cosa mantenere?

"Abbiamo scelto di approfondire il personaggio di James Brooke, l'unico dei personaggi della vicenda che sicuramente è esistito. Nello sceneggiato di Sollima era interpretato dal bravissimo Adolfo Celi... Ma noi abbiamo voluto riavvicinarci allo spirito che caratterizzò le sue imprese, era un uomo più giovane, vitale, complesso. Un uomo che volle farsi Re, per parafrasare Rudyard Kipling. Non posso anticipare troppo le prossime puntate però lo spirito delle nostre scelte è questo".

La scena del salto con la tigre l'avete mantenuta pur cambiandola un po'...

"Per forza era veramente iconica, ma non è il centro emotivo della storia...".

Qual è il centro emotivo della Storia?

"Abbiamo puntato su un Sandokan meno epico e più attento alla ricerca della sua identità, un uomo che nel corso della serie cambia...".

Perché Sandokan, nonostante tutto è rimasto attuale, piace ancora?

"Sandokan è un eroe italiano. Salgari non è mai stato in Malesia ha costruito il suo personaggio nelle biblioteche, alla scrivania, ci ha messo moltissimo di italiano. Gli italiani si dice siano santi poeti e navigatori. E a modo suo, pur essendo un pirata, Sandokan è tutte queste cose. Un uomo che punta tutto su valore, onore, sentimenti. Ed è bello che ci sia un eroe italiano in un mondo di serie dove siamo un po' sequestrati sempre dallo stesso modello di eroe, in stile Marvel".

E Janez?

"Molto simile a quello che il pubblico ricorda dai libri ma gli abbiamo dato un passato, in questo modo si capisce meglio cosa fa e perché lo fa.

Per costruire lui e altri personaggi abbiamo pescato molto nell'immaginario di altri eroi italiani. Ad esempio per la scena della zattera ci siamo ispirati anche a Corto Maltese di Pratt e molti telespettatori l'hanno notato".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica