Nuovo stop da Palazzo Koch a Consorte e soci

Nuovo stop da Palazzo Koch a Consorte e soci

da Milano

Cinque mesi per un sostanziale nulla di fatto: Unipol si mostra sicura dei propri progetti ma Bankitalia alza un altro ostacolo al prospettato matrimonio con Bnl rinviando il dossier sul tavolo dell’Isvap per ulteriori «integrazioni e chiarimenti». L’effetto immediato è rendere più ardua la strada dell’Opa di Unipol che la scorsa settimana aveva visto Via Nazionale bloccare l’orologio autorizzativo.
Il rimpallo con l’Authority del mondo assicurativo presieduta da Giancarlo Giannini risale al 16 dicembre ma è stata comunicata ieri da Bologna poche ore dopo che la controllante Holmo aveva ribadito di ritenere il patrimonio del gruppo adeguato all’avventura Bnl, anche in vista della normativa sui conglomerati finanziari, e aveva confermato la fiducia nei vertici della compagnia: il presidente Giovanni Consorte è indagato insieme al vicepresidente Ivano Sacchetti.
Un punto quello della solidità patrimoniale contestato dal presidente del gruppo romano, Luigi Abete che ieri ha sottolineato le difficoltà legate al prolungarsi della cosidetta passivity rule, la norma che vieta operazioni straordinarie alle società oggetto di Opa. A chiedere un’accelerazione è stata tuttavia anche Unipol esprimendo «viva preoccupazione» per la tempistica dell’iter autorizzativo.
Il colpo di freno di Bankitalia e la scommessa su un ritorno in campo degli spagnoli del Bilbao (Bnl in Piazza Affari ha chiuso in rialzo a 2,8 euro), non hanno però bloccato Bologna che ha continuato a fare cassa chiudendo la cessione del 20% della controllata Aurora a Kora e Ariete, due società della galassia delle cooperative cui fa capo anche via Stalingrado, per un controvalore di 430 milioni (50 milioni la plusvalenza).
Un’operazione «fatta in casa» che dovrebbe proseguire per il restante 15% di Aurora probabilmente destinato a passare alla holding Finsoe e a Scenario. Vista la richiesta di Bankitalia all’Isvap e la prevedibile prudenza dopo le dimissioni di Antonio Fazio, è tuttavia probabile che le sorti dell’Opa non saranno chiare fino al 2006, quando Unipol dovrà stendere un nuovo prospetto informativo.


Senza contare che in settimana, forse già oggi, Consob dovrebbe denunciare il patto occulto con Deutsche Bank e Popolare Emilia Romagna con la conseguenza di costringere il gruppo bolognese a ritoccare il prezzo dell’Opa ora fermo a 2,7 euro.

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