«Triboniano non è più quello che è stato in passato», dichiara il vicesindaco Riccardo De Corato nel giorno in cui viene completata larea 2 dellinsediamento. «In tutta la zona sono diminuiti gli episodi di criminalità, dai furti alla prostituzione: questo ci spinge a mandare avanti il nostro intervento. Loperazione può dirsi riuscita ed era lunica realizzabile», aggiunge, mentre le ultime 15 famiglie rom fanno ingresso nei container messi a disposizione dalla Provincia.
A ognuno di loro, una sessantina, è stato assegnato un tesserino con foto così da facilitare i controlli e bloccare eventuali intrusioni. Prosegue a tempo indeterminato, infatti, il presidio delle forze di polizia. «Sorveglianza che finora ha dato i suoi frutti - assicura De Corato -. Altri sessanta rom hanno lasciato spontaneamente i prefabbricati dellarea 1. Evidentemente non potevano più continuare a delinquere con tutta questa polizia attorno». «Fino a dicembre in questa zona ha ricordato il vicesindaco cerano 1.500 persone; quando lallestimento delle tre aree del campo sarà terminato, arriveremo a circa 500, rispettando gli impegni presi con i residenti». La lista delle presenze al campo può dunque dirsi completata, almeno per quanto riguarda i container. Sono 308 in totale le persone che hanno trovato posto nei primi due settori, mentre in 220 circa dovrebbero trovare asilo allinterno delle roulotte in una terza porzione, in terra battuta, pronta entro la fine di marzo.
Restano alcuni nodi da risolvere. Da un lato garantire un livello accettabile di sicurezza sociosanitaria per gli «ospiti» dellallestimento, dallaltro preservare i residenti di via Triboniano dal continuo baccano e andirivieni di gente. Per risolvere la questione si pensa ad una rete metallica alta 3 metri e mezzo che circondi larea adibita ai container. Intanto, è già stata ricavata una strada interna su via Barzaghi in modo da scoraggiare laccesso dei rom alla «rotonda della discordia», cioè quella che conduce alle abitazioni private e alla linea ferroviaria. De Corato promette che «questo sarà lunico ingresso ai campi». Smentite, invece, le voci di un ampliamento del campo di via Vaiano Valle, indicato da alcune fonti come il luogo scelto per accogliere i rom della tendopoli di Opera, al momento «rifugiati» nel Centro di solidarietà al Parco Lambro. «È una notizia infondata - chiarisce una volta per tutte De Corato -. A breve lassessore Moioli mi accompagnerà sul posto per un sopralluogo. Occorrerà mettere ordine anche laggiù». Soddisfatti dellesito del processo di «normalizzazione» i volontari della Casa della Carità. Don Virginio Colmegna pensa a «un reinserimento sociale che passerà soprattutto attraverso un lavoro sicuro. Sono molti i rom che si sono rivolti allassessorato competente per ottenere unoccupazione.
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