O ci sarà Contador o non ci sarà nessuno

In un Giro pieno di certezze, abbondano i punti interrogativi. In un Giro bello, bellissimo, disegnato per esaltare le doti dei corridori più veri, l’anello debole sono proprio loro: i corridori. Ivan Basso vorrebbe esserci, ma la Liquigas ha già fatto sapere agli organizzatori che il prossimo anno punterà al Giro con Nibali e al Tour con Basso. Il fatto che Contador, quasi sicuramente ,sarà fermato per questioni di doping (positività al clenbuterolo, ndr), gioca contro il Giro. Da Basso a Evans, da Andy Schleck a Menchov, mai come quest’anno tutti sperano e pensano di poter sbancare il tavolo verde della Grande Bloucle dominata negli ultimi anni dal «pistolero» spagnolo. Ed è proprio Contador il crocevia di tutte le speranze rosa. Se sarà fermato, il Giro sarà inevitabilmente penalizzato. Se al campione di Pinto dovesse essere riconosciuta la buona fede e dato così il via liberà, potrebbe correre sia il Giro che il Tour, cosa che del resto ha ammesso qualche mese fa il corridore e confermato anche lo stesso patron del Giro Zomegnan.

Un Giro come quelle belle donne, tanto belle da incutere timore. Se poi ci si mette anche l’Uci, il governo mondiale della bicicletta, perennemente in lotta con gli organizzatori, il quadro è completo: nessuno sa quello che sarà e potrà succedere. Quindi chi lo correrà? Ah saperlo.

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