Oasis, è soltanto questione di rock

Simone Mercurio

Corsa agi ultimissimi posti disponibili per l’attesa data romana degli inglesi Oasis, il 7 febbraio dalle 21 al Palalottomatica. La band di Manchester, d’altronde, non è certo nuova a successi di questo tipo. Ogni loro disco, ogni loro concerto o partecipazione è un vero e proprio evento che catalizza l’attenzione di media e dei tanti (tante) fans. «La migliore rock band contemporanea» è stata definita da tanti la formazione capitanata dai bisbetici fratelli Noel e Liam Gallagher. A tre anni di distanza dal mediocre Heathen Chemistry, (pur supportato da ottime vendite) la premiata famiglia Gallagher è tornata, dunque, alla carica nel 2005 con l’ultimo lavoro in studio Don’t Believe The Truth, che ha riconsacrato il successo degli Oasis, con l’uscita dei singoli Lyla, The Importance Of Being Idle e Let There Be Love, tutti per diverse settimane nelle playlist radiofoniche. Dopo l’inevitabile e lieve calo qualitativo degli ultimi tempi, a rinfocolare l’attesa per questo ultimo Don’t Believe The Truth hanno sicuramente contribuito le insistenti voci riguardo una collaborazione (abortita) con i Death in Vegas e il reclutamento ai tamburi del figlio d’arte Zak Starkey; niente di nuovo, quindi, considerando che i fratellini hanno già bazzicato con l’elettronica (Chemical Brothers e Goldie) e che la loro beatlemania compulsiva non è certo un mistero.
Il 2005 è stato l’anno del grande ritorno degli Oasis che dopo il disco son partiti per un tour mondiale che ha collezionato il «sold out», il tutto esaurito, nelle principali città del globo. Ci sono band per cui fare un disco diventa una sorta di dramma collettivo, a cui partecipano tutti gli interessati possibili: i musicisti, ovviamente, ma anche i media, l’industria, il pubblico. Questo succede per gli Oasis alle prese con la pruriginosa e petulante stampa tabloid inglese. Perché gli Oasis sono la quintessenza del rock’n’roll: irascibili, arroganti, anche un po’ anticipatici, ma terribilmente bravi. Noel ha detto che questo disco è il migliore della band da Definitely maybe. Tipica affermazione da rockstar boriosa, si dirà. Bisogna ammettere, però, che non è andato tanto lontano dalla verità: perché le vere rockstar fanno rumore mediatico, ma poi quando suonano fanno stare tutti zitti. Eccoli dunque, i «fab 5», versione contemporanea dei i fantastici quattro di Lennon & McCartney. «Gli Oasis danno sempre il meglio quando non gliene frega niente. Quando Noel butta giù canzoni che non vogliono rappresentare il mondo e Liam se la canta con una passione che ha pochi rivali in altri cantanti rock», ha dichiarato e scritto di loro il chitarrista Colin Murray.
Solo musica e niente altro, dunque, quando gli Oasis decidono di fare sul serio. Ed è questo il modo di presentarsi dal vivo scelto dalla band britannica: nessuna scenografia elaborata, nessun dialogo con il pubblico. Soltanto loro e la loro musica. Live sul palco del Palalottomatica saranno Liam Gallagher (voce), Noel Gallagher (chitarra e Voce), Gem Archer (chitarra), Andy Bell (basso) e Zak Starkey (batteria).

Il concerto sarà aperto dagli Stereophonics. Biglietti: primo livello tribuna numerata 33 euro più prevendita 4.90; parterre, secondo livello tribuna e galleria euro 27 più prevendita 4 euro. Per informazioni: 06/66182859.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica