Obama in turbante: la foto-scandalo in rete

La fotografia, finita sul sito di Matt Drudge, è stata scattata in Kenya. Obama stava partecipando a una cerimonia in costumi tradizionali. Possibile lo zampino del clan Clinton

Obama in turbante:  
la foto-scandalo in rete

New York - La corsa per la nomination presidenziale dei democratici continua senza esclusione di colpi, compresi i colpi bassi. È specialmente vero nel caso della senatrice di New York Hillary Clinton, reduce da undici sconfitte consecutive. L’ex first lady sta tentanto il tutto per tutto per recuperare lo svantaggio dal giovane collega di Chicago Barack Obama. Al punto da mettere in circolazione una fotografia dell’avversario in turbante e abito tradizionale somalo.

Il messaggio alla vigilia di primarie importantissime come quelle di Texas, Ohio e Rhode Island è chiaro: "Obama musulmano". Non sarebbe del resto la prima volta che il clan Clinton fa leva sull’assonanza del cognome di Obama con quella di Osama bin Laden, il mandante delle stragi dell’11 settembre 2001. Oppure sul secondo nome del senatore, Barack Hussein Obama, Hussein come Saddam, l’ex dittatore iracheno.

La fotografia è finita sulla homepage del sito di Matt Drudge, www.drudgereport.com, che continua a dare grande enfasi alle accuse e agli attacchi dei Clinton, Hillary e Bill, a Obama. La fotografia è stata scattata a Wajir, nel Kenya nordorientale, al confine con la Somalia. Poco conta che Obama stesse partecipando a una cerimonia in costumi tradizionali, in una delle tappe del suo viaggio in Africa, nel 2006. In Iowa, alla vigilia dei primi caucus, alcuni sostenitori di Clinton avevano fatto circolare email false nelle quali Obama veniva descritto come un musulmano, suggerendo che avesse addirittura prestato giuramento come senatore con la mano sul Corano, anziché la Bibbia. Il caso fece scalpore e i responsabili furono allontanati dal team elettorale dell’ex first lady. La fotografia sarebbe una risposta ai volantini, distribuiti dai sostenitori di Obama in Ohio, che parlano dell’appoggio di Clinton per il Nafta, l’impopolarissimo mercato comune con Canada e Messico che fu ratificato dal presidente Bill Clinton.

David Plouffe, il responsabile della campagna elettorale del senatore dell'Illinois, ha definito "un attacco vergognoso" figlio della "politica della paura".

"Proprio nel giorno in cui la senatrice Clinton promette di riconquistare il rispetto del mondo nei confronti dell’America, il suo team elettorale è impegnato nella più vergognosa campagna di denigrazione che si sia vista fino a questo momento, da parte di entrambi i partiti", attacca Plouffe criticando la Clinton per fare ricorso a tattiche aggressive alla Karl Rove, il guru delle campagne elettorali del presidente George W. Bush.

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