Washington - Non vuole solo vincere, Barack Obama starebbe cercando di umiliare l’avversario John McCain, con una raffica di spot pubblicitari in Arizona, lo Stato del candidato repubblicano. Secondo gli ultimi sondaggi l'impresa sarebbe a portata di mano per i democratici. Negli ultimi quattro giorni di campagna elettorale, l’Arizona e altri Stati "repubblicani" come il North Dakota, il Kentucky e la Georgia saranno inondati di spot pubblicitari. Lo ha reso noto il responsabile della campagna elettorale di Obama David Plouffe sottolineando che l’appello agli elettori sarà "positivo", non al veleno contro McCain, e farà riferimento all’appoggio alla candidatura di Obama da parte del miliardario Warren Buffet e dell’ex segretario di Stato di George W. Bush, Colin Powell. La media dei sondaggi condotti in Arizona nell’ultima settimana vede McCain in testa di 5,2 punti su Obama, ma alcune settimane fa guidava la corsa con 20 punti di scarto.
Le roccaforti in bilico La Georgia è diventata a tutti gli effetti uno "swing state": McCain ha un vantaggio di circa 4 punti, ma siamo nel margine di incertezza statistica. E Stati incerti sono ora pure Montana e Indiana, insieme a Missouri e North Carolina. In tutti nel 2004 Bush ha stravinto contro lo sfidante democratico John Kerry. Nessuno degli Stati democratici di quattro anni fa è considerato incerto: in Pennsylvania, il primo obiettivo di McCain, Obama ha 9,8 punti di vantaggio, un margine minore rispetto alla settimana scorsa, segno che la campagna di McCain e della sua vice Sarah Palin nello Stato stanno portando frutti al ticket repubblicano. La media nazionale, che tiene conto degli ultimi dieci sondaggi condotti tra il 25 e il 30 ottobre, continua a favorire Obama, che ha 5,9 punti di vantaggio, due in meno rispetto alla settimana scorsa. Il democratico è ora tornato sotto la soglia del 50 per cento, considerata un parametro molto importante nelle previsioni dell’andamento del voto.
Guerra di nervi sui sondaggi Dopo una serie di inchieste che mostravano una riduzione del distacco tra Barack Obama e John McCain, una nuova rilevazione di cui parla la Cnn torna a confermare il vantaggio del candidato democratico, che otterrebbe l’appoggio del 50 per cento dei probabili elettori contro il 43 per cento di sostenitori di McCain e il 7 per cento di indecisi. Un vantaggio abbastanza robusto, dunque, per il senatore dell'Illinois, ma guai sentirsi vincitori in anticipo. Lo staff di Obama sa bene quella che è, nello sport, una delle principali regole: chi si sente già al primo gradino del podio rischia di fare qualche scivolone oppure di aprire il fianco a qualche affondo dell'avversario. Affondo che, a ben vedere, potrebbe anche risultare decisivo.
McCain non demorde: "Rimontiamo" Il candidato repubblicano non si dà per vinto. Parlando a Friday Morning di "Abc Television" ha detto esplicitamente di non aver alcun problema ad essere dato per "sfavorito". Rivolgendosi all’elettorato McCain è sembrato fiducioso: "stiamo rimontando" ha spiegato, ridimensionando i sondaggi che vedono il suo rivale in netto vantaggio. Nel suo intervento, McCain ha spiegato di voler concentrare i suoi ultimi giorni di campagna elettorale sul nodo dell’economia. Le politiche economiche di Obama, ha ripetuto anche questa mattina McCain, sono troppo "di sinistra per l’americano medio". Oggi McCain sta facendo campagna elettorale in Ohio per il secondo giorno di seguito. Un suo comizio è previsto ad Hanoverton e poi un altro a Columbus, quando avrà al suo fianco il governatore della California Arnold Schwarzenegger.
Il "freno" della Palin Un crescente numero di elettori ritiene che Sarah Palin non sia qualificata per diventare vicepresidente, danneggiando le chance di vittoria di McCain, sottolinea un sondaggio New York Times/Cbs. Lo stesso sondaggio assegna il 51% d’intenzioni di voto al democratico Barack Obama e il 40% a McCain. Il 59% del campione pensa che la Palin non sia pronta per diventare vicepresidente, con un aumento di nove punti rispetto all’inizio di ottobre.
Circa un terzo afferma che la scelta del proprio vice da parte dei candidati sarà uno dei fattori che più influenzerà il suo voto e fra questi vi è un’ampia maggioranza a favore del democratico Barack Obama. Gli elettori aggiungono di ritenere che Obama sarà in grado di scegliere gente qualificata per la sua amministrazione meglio di quanto farebbe McCain.