Occhio, si butta il malocchio Così si vince la superstizione

Venerdì 17 in tutta Italia iniziative per sfatare le credenze popolari Promosse dal Cicap, il comitato di Piero Angela che compie 20 anni

Occhio, si butta il malocchio 
Così si vince la superstizione

Bisognerà passare sotto una scala aperta, rompere uno specchio, versare a terra il sale, fare in mille pezzi una lettera con la classica catena di sant’Antonio, aprire un ombrello al chiuso. A quel punto, se pensate di essere ancora vivi per puro miracolo vi passerà davanti un bel gattone nero e il gioco sarà finito. Non avrebbe potuto esserci data più propizia, venerdì 17, per prendersi gioco della superstizione. Non fosse altro perché essere superstiziosi porta male. E non è una battuta per gli esperti del Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale - www.cicap.org). «Credere che un oggetto, una persona o una frase abbiano il potere di procurare disastri è una profezia che si auto avvera - dice Massimo Polidoro, segretario nazionale del Cicap e docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca - La persona che si crede jellata altera il suo comportamento e finisce per causare tali eventi». È proprio per combattere la superstizione oltre per festeggiare i suoi 20 anni di attività che il Cicap organizza per venerdì 17 luglio la prima «Giornata anti-superstizione». In alcune città, Roma, Milano, Genova, Torino, Padova, Pescara e Catania il comitato organizzerà eventi di vario tipo: incontri, conferenze, dibattiti ma anche dimostrazioni all’aperto, happy hour, grigliate e cene (sul sito l’elenco completo delle città che aderiscono con il programma degli eventi).
«Caratteristica di molti appuntamenti è che per accedervi, sarà necessario compiere un vero e proprio percorso a ostacoli per superstiziosi - spiega Marta Annunziata, biotecnologa all’Università di Torino e coordinatrice dei gruppi locali del Cicap - Si passerà, per esempio, sotto una scala aperta, si romperà uno specchio, si verserà a terra del sale, si aprirà un ombrello al chiuso e così via. In alcuni casi i partecipanti dovranno eseguire un totale di 13 gesti e azioni ritenute pericolose dai superstiziosi».
«Un modo allegro e simpatico per svelare la pochezza di certi rituali che, se presi troppo sul serio, finiscono per condizionare negativamente la vita - commenta Massimo Polidoro - Il nostro comitato da 20 anni è impegnato a combattere l’irrazionalità e il pregiudizio con le armi della scienza e della ragione. Lo facciamo attraverso libri, articoli, esperimenti, indagini, conferenze, convegni e, ora, anche con esperienze insolite e divertenti come la Giornata anti-superstizione». Fanno parte del Cicap Piero Angela, Rita Levi Montalcini, Umberto Eco, Silvio Garattini, ma anche Raul Cremona interprete dell’inconfondibile mago Oronzo e l’inimitabile Silvan. Da anni combattono a colpi di prove rigorosamente scientifiche non solo le superstizioni, ma anche maghi e bufale irrazionali. «Dai poteri delle Piramidi all’Ufo di Crosia, dal malocchio ai miraggi, dalle regressioni a vite passate al presunto rapimento alieno - spiega Massimo Polidoro - si tratta solo di trucchi e noi riusciamo sempre a svelarli. Il problema semmai è un altro: nessuna prova scientifica, ma neppure nessun amuleto riusciranno a salvare il superstizioso da se stesso». Che a volte supera ogni limite. Una signora di Pechino, per esempio, si è ritrovata a partorire per strada dopo che dodici tassisti si sono rifiutati di accompagnarla all’ospedale.

Tutto questo perché, secondo gli autisti dei taxi, un eventuale parto in macchina avrebbe portato loro un anno di sfortuna. La vicenda è avvenuta a Chongqin, nel sud della Cina. La signora in preda alle doglie ha partorito sul marciapiede un bimbo che stava, fortunatamente, benissimo.

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