Occhio al videogioco: ti manda all’ospedale

In Inghilterra dieci persone alla settimana si rompono spalle e ginocchia per la foga con cui giocano alla nuova console "Wii". Principali killer: il tennis e il footing. Vittime molto più gli adulti dei ragazzini

Occhio al videogioco: 
ti manda all’ospedale

Bruno non è un tipo molto sportivo. Tanto per capirci: gli viene il fiatone persino quando gioca a scacchi. Ma gli ha preso il trip dei videogiochi, ci passa ore ad agitarsi davanti a quel video, è rimasto colpito soprattutto da Wii, la consolle più trendy del momento, un colpo secco che gli ha fatto uscire la spalla, con strappo del tendine. Trenta giorni di prognosi almeno. Anche Nicola è così. Gli piacciono i War Games, si ispira al colonnello Wurtz, ma somiglia all’ispettore Closeau, a guardarlo più che l'aria vissuta ha l'aria di uno che ha finito la schiuma da barba. È rimasto ferito in missione, tra il tinello e il salotto di casa, colpito da fuoco amico, dritto filato al pronto soccorso con un ginocchio gonfio così. Prima di consegnarsi ai medici ha gridato che ai nemici non si sarebbe arreso mai e poi mai.
In Inghilterra ogni settimana sono almeno dieci le persone così che finiscono in ospedale. A pezzi, per gioco. Vittime di dolori atroci, dopo ore e ore passate davanti alla consolle, sconfitti da legamenti che si rompono e ossa che si frantumano, soprattutto la spalla destra o entrambe le ginocchia. Gente che si lancia in partite estenuanti con un pupazzo elettronico senza nemmeno scaldarsi con una boule d’acqua calda.
Una strage. Peggio di quelle che semina il footing o il tennis, quello vero. Al punto che l’infortunio da consolle al ginocchio è diventato talmente comune da essere ribattezzato Wii-knee. Al Broomfield Hospital di Chelmsford, nell’Essex, sono disperati: ne hanno ricoverati un casino e non sanno più come uscirne. Il dottor Dev Mukerjee ha le mani nei capelli: «Non capiscono che per certi giochi vale la stessa regola di chi fa sport veramente: se non sei allenato come si deve fai crac». Già, vaglielo a spiegare. Ragazzini? Invece no: «C’è stato un aumento enorme dei traumi legati alla Wii ma le vittime sono prevalentemente adulti». Cioè i papà.
Certo lo spot che gira nelle tv è divertente. C’è Panariello, c’è Juliana Moreira, perché la boxe, sai, è tutta una questione di movimento del bacino? Tipo la samba? Ma quale samba, gioca, è un gioco maschio questo... Già ma per il ragioniere del piano di sopra è come correre tra le fiamme con in bocca una murena viva.

Un paio di ace e si trasforma in un pouff informe. Pensare che la Nintendo ha anche altri giochi. Quello di Agatha Christie per esempio ha il titolo che fa per voi: «E non ne rimase nessuno». Poi comunque si può sempre provare con i Pokemòn...

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