«Occorre valutare anche le agenzie di rating che danno i voti»

«Occorre valutare anche le agenzie di rating che danno i voti»

Giù dalla cattedra, maestrini. Le agenzie di rating che con tanta facilità bocciano e promuovono addirittura interi Paesi, dovrebbero essere le prime a essere valutate, giudicate. E se necessario, bocciate. Anche perché non è che in passato abbiano dato esempi inappuntabili. E così anche la politica italiana si ribella al giudizio negativo sulla nostra economia e alla retrocessione in serie B. Tra i più duri Michele Scandroglio deputato e coordinatore regionale del Pdl: «Fino a che le agenzie di rating effettuano un servizio pubblico, pur essendo società private e quotate in borsa -osserva l’onorevole- occorre che di loro si sappia tutto e che siano messe in condizioni di non incorrere in errore per rispetto ai Paesi e ancora di più ai Popoli che con una loro parola possono ridurre sul lastrico. Il caso Parmalat è un pessimo esempio del comportamento di S&P. Non credo sia un caso isolato nel mondo». Insomma, l’esame (di coscienza) dovrebbero farselo prima su loro stessi. «Occorre pertanto porre in essere misure atte a dare maggiore trasparenza, ma anche qualche responsabilità a queste Agenzie - continua Scandroglio - Il Governo deve reagire con fermezza alla loro azione di delegittimazione del nostro Paese. Innanzitutto rendendo noto chi si nasconde dietro questi maghi moderni che fanno miracoli finanziari interpretativi e possono mettere a repentaglio la sicurezza economica di milioni di cittadini standosene anonimamente asserragliati nei loro castelli-grattacieli. Serve un po’ di orgoglio e di fermezza. Devono emergere come prima preoccupazione l’Italia e gli italiani. Dopo il sacrificio che è stato fatto con il contributo di tutti e che si continuerà a fare, vorremmo che anche i tedeschi e i francesi facessero la loro parte. L’Italia, senza nessun timore reverenziale, dimostri di muoversi con autorevolezza senza essere ne tantomeno apparire al collare della Cancelliera tedesca. Domani presenterò al ministro dell’economia Monti una interrogazione tesa a conoscere i veri padroni o azionisti delle società di rating, notizia che sono certo sarà di aiuto per avere una visione più completa del problema».

Scandroglio, che pure appoggia ancora il governo, si rende conto dell’incredibile disparità di trattamento fra i «Monti boys» e i suoi predecessori e stavolta sarà dei nostri nella manifestazione degli «Amici del Giornale», in cui lanceremo l’operazione verità sulle strumentalizzazioni anti Berlusconi.
Anche il senatore Luigi Grillo presenterà una proposta di legge per la revisione dei rapporti con le agenzie di rating.

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