La ruspa assesta il primo colpo alle 12.30. Unora dopo della casa costruita abusivamente in via Cusago, periferia ovest della città, non resta che un cumulo di macerie. «È la prima volta nella storia di Milano che viene demolita una costruzione abusiva», ricorda il vice sindaco, Riccardo De Corato, che insieme a Gianni Verga, assessore al Territorio, ha assistito alla distruzione. Durante la quale non sono mancati i momenti di tensione.
«Bisogna fare presto!». Lordine rimbalza dal telefono del vice sindaco a quello dei dirigenti di vigili urbani e polizia. Gli agenti, una trentina, arrivano in via Cusago dopo le 9. La casa, in costruzione, ha il tetto ma non ancora e pareti del primo piano. Allinterno, gli agenti trovano qualche persona che ha passato la notte dormendo a terra sui materassi. Sono rom nati in Italia, così come il padrone di casa, finito in carcere nei mesi scorsi per aver violato i sigilli posti al fabbricato, dopo la denuncia del Comune. «Da qui non ce ne andiamo, assassini!», urla una donna bionda con un bimbo in braccio. I rom chiamano rinforzi, in pochi minuti sono trenta quelli riuniti dentro il fabbricato. Al primo piano un ragazzo armeggia con un bombola del gas azzurra. In aiuto dei vigili arrivano allora altri poliziotti. Parlano con i rom, cercando di convincerli a uscire dallo stabile. Ma non basta.
Dopo due ore di trattavive gli agenti fanno irruzione nella casa. Vola qualche colpo di manganello, unagente rimedia un graffio al volto. «Chiamate unambulanza», urla una ragazza mora mentre porta lamica con una botta in fronte davanti a telecamere e obiettivi dei fotografi. Una ragazza incinta è fatta salire sullambulanza mentre il padre ottantenne del padrone della casa mostra una ferita a un braccio (che in realtà si sarebbe fatto lui stesso). La casa sembra «persa», ormai. Gli agenti sono entrati, bloccano gli ingressi, mentre una grande ruspa verde con una sorta «bocca di dinosauro» allestremità si avvicina al fabbricato. Non è finita.
I rom si radunano davanti alla casa, insultano il vice sindaco. Devono strillare per coprire il rumore della ruspa che strappa il tetto dai pilastri e lo frantuma in pochi minuti (si vede anche una parabola). «E adesso dove andiamo a dormire?», chiedono i rom a De Corato.
Un giovane cerca di aggredirlo ma è bloccato dagli agenti, mentre i bambini dietro alle reti guardano andare in frantumi il piano terra. I capi famiglia, invece, sono radunati in un angolo. Parlottano tra loro e con gli agenti, sanno che non cè nulla da fare. Sono arrivati dalle villette vicine, tutte abusive.
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