Occupazione, nel 2010 più licenziati che assunti

Dopo la crisi profonda del 2009 le aziende sono corse ai ripari, con ristrutturazioni e riorganizzazioni. Con il risultato che nel 2010 il numero delle persone che hanno perso il posto sarà a consuntivo maggiore di quelle che lo hanno trovato. Secondo la Cgia di Mestre, infatti, a fronte di 802.160 nuove assunzioni previste entro fine anno i licenziamenti saranno 980.550, con un saldo negativo di 178.390 posti di lavoro. Dati che si sommano a quelli della Cisl su disoccupazione e cassa integrazione, tornata a crescere a luglio con ritmi a due cifre. «Rispetto al 2009, secondo le stime del ministero dell’Economia, il tasso di disoccupazione nazionale dovrebbe aumentare di quasi un punto attestandosi all’8,7%. Se queste cifre saranno confermate, - sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - i disoccupati saranno circa 2.200.000».
La situazione è particolarmente grave nelle grandi città del Sud: Napoli, Bari e Catania, evidenzia l’associazione, vedranno aumentare sensibilmente il numero dei senza lavoro.

E male andranno anche le grandi roccaforti dell’industria manifatturiera del Nord, come Torino, Brescia, Bergamo e Treviso. La provincia che registrerà il saldo occupazionale più negativo sarà tuttavia Milano (-13.060), anche se nel capoluogo lombardo si parte da un tasso di disoccupazione 2009 relativamente basso (5,7%).

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