Odio etnico Tra Grecia e Turchia una guerra dello yogurt da 5 milioni

Un attentato all’orgoglio nazionale e all’onorabilità delle proprie origini. È questo l’oltraggio che un cittadino greco è convinto di aver subìto da una ditta svedese, chiamata in causa per 50 milioni di corone, quasi 5 milioni di euro, dopo aver usato l’immagine dell’uomo per la pubblicità di uno yogurt turco. Una storia che condensa tutta la rivalità e a tratti anche l’odio che ormai da secoli separa i due Paesi.
Tutto nasce da una foto che il caseificio Lindahls sostiene di aver comprato in buona fede ma che in realtà è stata usata senza il consenso dell’uomo greco immortalato con un berretto tradizionale rosso e un paio di appariscenti baffoni. La «vittima» dello scambio di nazionalità è stata avvisata dello spot non autorizzato da un amico greco che vive in Svezia, Athanasios Varzanakos, il quale ha dichiarato ai giornali locali di aver subito uno choc nel vedere l’amico immortalato come simbolo di un prodotto turco: «Sapevo che non avrebbe mai fatto una cosa del genere». Varzanakos dunque ha subito avvisato il suo conoscente di quanto era accaduto.


Da qui è nata l’azione legale: quaranta pagine in cui il cittadino greco, 40 anni, accusa l’azienda di aver usato impropriamente la sua immagine. E dopo tanti scontri anche sanguinosi, come quelli tra le due nazionalità che si dividono l’isola di Cipro, la vicenda rischia di passare alla storia come l’ennesimo occasione di tensione la guerra dello yogurt.

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