Odissea per i turisti bloccati 22 ore a Malpensa

Eurofly spiega: «Problema idraulico, ma non sono stati abbandonati»

Claudio De Carli

Sono rimasti in aerostazione per 22 ore, coccolati, riveriti e rifocillati, ma si sarebbero «spiaggiati» meglio a Colombo o Malé, vera meta della loro vacanza.
L’avventura per i 245 sfortunati è iniziata alle 22.45 di martedì, scalo di Malpensa, volo Eurofly a bordo di un A330, destinazione Maldive. In realtà la maggior parte di loro si trovava in aeroporto già da qualche ora come si conviene per sbrigare pratiche e dogana, ma alle 22.45 ecco che finalmente avrebbero dato una botta all’ordinario e via verso mare e sole.
Infatti la prima sorpresa arriva attorno alle ore 20: il volo GJ2102 viene «rischedulato» per le 3.30 di notte. È proprio il loro. Agitazione generale. Tranquilli: mangerete e riposerete, viene loro annunciato da hostess e steward. Infatti ecco che scatta il primo imbarco che ogni passeggero vede come un incubo: quello sul pullman che lo porta in albergo. La gente sale, i bagagli passano le dogane, i primi si mettono il pigiama, i secondi l’etichetta. Ma alle 2.30 la reception dell’albergo darà loro la sveglia perché non bisogna fare tardi, l’aereo rulla e via. Ma c’è sempre qualcuno che fatica a prendere sonno, va su televideo e scopre che il volo partirà alle 5 del mattino e non alle 3.30. Per un’ora e mezzo non è un dramma, pensano in molti, l’importante è partire. Secondo colpo di scena: arriva qualcuno a svegliarli, questo sì, ma solo per avvisarli che l’aereo prenderà il volo alle 13.30. Tranquilli: c’è tempo per riposare e fare una buona colazione. Alle 12, in fila come soldatini, i 245 passeggeri si ritrovano in aeroporto,e qui arriva un altro colpo: l’aereo non parte più alle 13.30, ma alle 19. Tranquilli: si può digerire con calma. A questo punto però qualcuno perde la pazienza, una ventina di passeggeri decidono di rinunciare, soprattutto le famiglie con bambini, oltretutto su Malpensa cala la nebbia: chi assicura che alle 19 l’aereo «stacchi»? I tour operator che hanno venduto il viaggio corrono ai ripari, qualcuno propone cento euro di indennizzo e un biglietto per un volo a lungo raggio a scelta. Altri la possibilità di convertire i biglietti per date da destinarsi. Insomma c’è fantasia e pluralità, possibile che non ne vada bene neppure una? Il colpo finale arriva verso sera di mercoledì, la compagnia annuncia: si parte tutti assieme alle 20.30, l’aereo era fermo a Roma per un guasto idraulico, è stato riparato.
Il ritardo è dovuto a un inconveniente tecnico improvviso di non immediata risoluzione in quanto il pezzo di ricambio, spiega Eurofly, oltre alla sua reperibilità sul mercato, necessita anche un lunga fase di montaggio e collaudo con attrezzature particolari.

Inoltre, continua la nota del vettore, la nuova normativa Enac che regolamenta le attività di wet lease per rimediare velocemente a situazioni di emergenza come questa, è molto restrittiva e non consente soluzioni dei problemi a breve termine: «Eurofly, consapevole del disagio arrecato ai propri viaggiatori, si augura che la pronta assistenza comunque assicurata sia stata apprezzata e che i passeggeri possano presto trascorrere una piacevole vacanza».

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