Il Toro si coccola i due talenti più nuovi del campionato di serie B, arrivati dal Milan. Stasera con il Cittadella telecamere puntate sugli esterni offensivi Nnamdi Oduamadi, 20 anni, nigeriano, in prestito con diritto riscatto, e Simone Verdi, classe '92, in comproprietà, in cambio di Gianmario Comi, figlio del dg granata Antonio, amatissimo dai tifosi un quarto di secolo fa.
Da pochi giorni al ragazzino di colore con i riccioli è arrivato il passaporto italiano, già però ha esordito con la Nigeria, mentre Verdi è perno dell'under 20.
A Torino vivono da soli, sono molti amici fra di loro e pure del serbo Stevanovic, ex Inter e Toronto (Canada).
Sabato sera ad Ascoli Verdi si è procurato il rigore del pareggio, poi il nigeriano ha autografato i tre punti: «Per prima cosa ho cercato gli occhi di Simone - racconta -, ho gioito insieme a lui». Ascolta sempre musica, balla. Verdi è davvero molto quotato, questo è il biglietto da visita per lui di Giovannino Stroppa, tecnico della primavera del Milan: «Non ho mai visto un giocatore così di talento». Lui risponde felice e spiega: «Da ragazzino tifavo già per i rossoneri, il mio idolo è Pato».
Mister Giampiero Ventura preferisce che non si montino la testa. «Due anni fa, a Bari, a Ranocchia e Bonucci spiegavo che non è tanto importante giocare a San Siro, è la gara seguente da non sbagliare. Ai ragazzini chiedo di mantenere lo spirito giusto, umiltà e cattiveria, in fondo hanno disputato solo una gara».
Il Toro pratica il 4-2-4 che piace tanto a Conte: Verdi, Bianchi, il nigeriano Egabua e Guberti, sostituito da Oduamadi a metà ripresa, in tempo per rovesciare la partita.
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