Offendono l’amica, lui «lava l’onta» a coltellate

Genova ci prova sempre. Stavolta sono gli organizzatori dell’evento «Genova in piazza» a dare spazio a un ex terrorista che ha insanguinato gli Anni ’80 ed è stato condannato per omicidio. La presenza di Adriano Sofri all’evento culturale non poteva che provocare la reazione di chi ha pagato care le follie degli Anni di Piombo e ora si sente tradito dalle scelte di chi offre una platea ai protagonisti dell’eversione di sinistra. «Le vittime del terrorismo e i loro familiari si sentono colpite dalle istituzioni che danno voce a un “cattivo maestro” protagonista indiscusso degli anni di piombo e di quella “Storia in piazza” grondante di sangue». Così i componenti liguri del direttivo nazionale dell’associazione vittime del terrorismo e dell’eversione contestano la decisione degli organizzatori della kermesse «La Storia in piazza» di invitare Adriano Sofri a tenere una relazione sulla tragedia di Sarajevo. «Questo è uno strano Paese - scrivono i componenti liguri del direttivo nazionale Aiviter, Roberto Della Rocca e Massimo Coco - dove si celebra “La giornata in memoria delle vittime del terrorismo” e dove le istituzioni danno voce e concedono onore e visibilità agli stessi ex terroristi invitandoli a manifestazioni e pubblici dibattiti come sta avvenendo per Adriano Sofri a Palazzo Ducale».

Sofri, ricorda l’Aiviter, «è detenuto con sentenza passata in giudicato per l’omicidio Calabresi ed è attualmente ai domiciliari. Per tale omicidio, pur continuando a proclamarsi innocente, ha ammesso una sua responsabilità “morale”».

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