Ci sarebbe anche una società, il cui presidente Gianni Punzo è socio in affari (Charme e Ntv) con Luca di Montezemolo, numero uno del gruppo Fiat, nellelenco dei 14 nominativi che hanno mostrato un interesse per il polo industriale di Termini Imerese.
Si tratterebbe del Cis (Centro ingrosso sviluppo Campania), il più importante hub di distribuzione commerciale nel mondo: oltre un milione di metri quadrati e unesposizione di merce che si estende per 6 chilometri nellarea dellinterporto di Nola, nel Napoletano. Non è dato sapere che cosa Punzo avrebbe proposto alla task force del ministero dello Sviluppo economico: forse la realizzazione di un secondo megacentro logistico vista la posizione strategica dellarea siciliana; o, forse, replicare alle porte di Palermo limpianto fotovoltaico che sorgerà sempre a Nola, frutto di un accordo con Enel Green Power, e in grado di soddisfare i consumi di 13mila famiglie.
In questo caso il progetto di Punzo potrebbe anche collegarsi alle intenzioni di fare del polo Fiat il punto di riferimento per lo sviluppo di veicoli a emissioni zero.
A questo proposito il finanziere Simone Cimino (Cape Natixis) e il suo socio Antonio Mazzara illustreranno questa mattina, in una conferenza stampa a Termini Imerese, il piano per produrre in Sicilia la «sunny car», ovvero una gamma di veicoli elettrici con ricarica solare.
Al Senato, ieri, il ministro Claudio Scajola ha fatto sapere che nei nei prossimi giorni ladvisor Invitalia redigerà una short list rispetto alle 14 offerte pervenute a Roma, con la garanzia che «il governo è determinato ad assicurare la vocazione industriale dellarea, privilegiando i progetti del settore automotive».
Nellanimato intervento a Palazzo Madama, caratterizzato dal battibecco sugli ecoincentivi con il senatore del Pd, Costantino Garraffa, Scajola ha riferito che «tra i potenziali investitori per Termini Imerese vi sono anche imprese straniere», con lauspicio che «ulteriori manifestazioni dinteresse possano scaturire dai contatti avviati anche nel corso delle varie missioni allestero».
A disposizione, ha ribadito il ministro, «ci sono 450 milioni di finanziamenti statali e regionali per migliorare le infrastrutture e sostenere la ristrutturazione del polo produttivo».
La stessa Fiat, ha ricordato Scajola, «che oltre a confermare la centralità dellItalia, destinerà al nostro Paese due terzi degli 8 miliardi dinvestimenti previsti nei prossimi due anni».