Emanuela Ronzitti
Attesi un po da tutti, da oggi ufficialmente anche a Roma - dopo Napoli, Torino Venezia e Milano - inizia il valzer dei saldi, anche se, come per gli anni passati, la caccia allaffare si apre in un clima di totale disarmonia tra le istituzioni e le varie associazioni di categoria.
Un argomento, quello dei saldi, che si arroventa con il passare delle ore e sul quale puntualmente si alzano i toni proprio poco prima della sua vigilia. Il disappunto più deciso si scatena proprio dalle file di quei piccoli commercianti messi in ginocchio dalle grandi case di distribuzione di prodotti griffati, che avviano la sponsorizzazione dei prezzi al ribasso subito dopo il periodo natalizio. A questo, poi, si aggiunge una sotterranea campagna di «fidelizzazione» fatta da card, sms e inviti via posta che bruciano sul nascere le aspettative di quei pubblici esercizi che tendono al rispetto delle norme di legge. Per non parlare, poi, dellinasprimento nei controlli da parte degli ispettori e di quelle migliaia i multe dispensate nelle ultime edizioni dei saldi - ovvero subito dopo la messa a punto della legge Bersani da parte dellex giunta Storace (che regolamenta la materia) -, mai però pagate dai commercianti per intoppi burocratici. Un tentativo di sterzata al mal funzionamento del diktat legislativo arriva dal già segretario della Confcommercio di Roma, nonché ex assessore alle Attività produttive della giunta Storace, Francesco Saponaro favorevole «a liberalizzare il periodo dei saldi». Lipotesi parrebbe aver trovato lappoggio trasversale delle parti politiche coinvolte, non solo dellassessore regionale al Commercio Francesco De Angelis, ma anche del suo alter ego al comune Franco Cioffarelli. «I tempi sono maturi, lattuale legge così come impostata non regge più - ha sottolineato il consigliere regionale Francesco Saponaro dopo aver precisato che fu lui a mettere a punto limpianto legislativo in vigore - la strada della liberalizzazione appare necessaria, ma nel rispetto della normativa nazionale che vieta di vendere sottocosto». Una strada, quella del libero sconto, che lex assessore ricorda essere già stata battuta da molti paesi europei come un «atto dapertura verso la libera concorrenza». La proposta lanciata da Saponaro trova subito il placet del consigliere regionale di Forza Italia Stefano De Lillo che sostiene che la liberalizzazione è «uno strumento che mantiene vivo linteresse sullofferta commerciale durante tutto lanno». «La stagione unica dei saldi - spiega De Lillo - non è più proponibile a Roma che negli ultimi anni ha visto moltiplicare il numero dei punti vendita con limpossibilità del confronto dellofferta determinata dalla brevità delle stagioni».
A scagliarsi contro lipotesi di liberalizzazione, Roberto Polidori vicepresidente della Confcommercio Roma, che bolla la proposta di Saponaro come «il fallimento di uno stato organizzato e la vittoria del commercio strillato».
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