Oggi è ancora allerta gelo: adesso fa paura il ghiaccio

Chiuse molte strade provinciali nell’entroterra e tanti disagi nelle delegazioni a causa dell’imponente nevicata sulla costa

Oggi è ancora allerta gelo: adesso fa paura il ghiaccio

La Protezione Civile della Regione Liguria ha prorogato fino a mezzogiorno di oggi l’allerta neve in gran parte della Liguria: bacini padani di ponente e levante (tra le province di Savona e Genova al confine con Piemonte ed Emilia) e bacini marittimi di centro (corrispondenti a parte delle province di Genova e Savona). Il centro meteoidrologico della Regione prevede ancora nevicate intense nell’entroterra, ma con progressivo innalzamento della quota neve su 800-mille metri. Oggi comunque le precipitazioni saranno in attenuazione. I venti continueranno a soffiare forti e il mare sarà molto mosso. Almeno fino a stamattina i genovesi e i liguri in generale anche quelli che vivono sulla costa hanno dovuto fare i conti con disagi alla viabilità stradale alle quote collinari e sul versante padano. Ancora probabili gelate e disagio per il freddo.
Autobus. A causa del maltempo sono rimaste ferme ieri per tutto il giorno cinque linee di bus su 134 dell’Amt ed altre sette sono state limitate per caduta di alberi, ostacoli sulla sede stradale o condizioni estreme di neve e ghiaccio. Le linee ferme erano la 57 (Rivarolo chiesa del Garbo), 74 (Bolzaneto-Murta), 273 (Rivarolo ospedale Celesia), 275 (Bolzaneto-Campora) e 451 (via Bobbio-via Tortona). È invece rimasto limitato il percorso delle linee 65, 62,71, 97, 101, 272 e 272/.
Treni. A causa del maltempo oggi verranno ridotti alcuni treni dalla Francia a Ventimiglia e viceversa. In alcuni casi il servizio sarà garantito con l’autobus.
Porto. I due principali terminal container del porto di Genova, Vte e Sech hanno sospeso la loro attività a causa del forte vento, mentre è rimasto abbastanza operativo l’Aeroporto Cristoforo Colombo con un volo cancellato, uno dirottato e ritardi per il vento e la scarsa visibilità. Il collegamento cancellato è il Genova-Parigi in seguito a un impatto con uno stormo di gabbiani, verificatosi in fase di atterraggio a Genova, che ha creato problemi ad uno dei reattori. Il volo Genova-Monaco di Baviera è stato invece dirottato verso Pisa. Ritardi per il volo Genova-Roma, previsto in decollo alle 14.45. In tutta la regione ieri valeva il blocco alla circolazione dei tir su autostrade e strade statali fino alle 21 di sera e la misura ha consentito di lasciare libera la circolazione quasi ovunque.
Il muraglione di via Bovio. Il nostro lettore Ernesto Canepa ha lanciato ieri un allarme che raccogliamo: in via Bovio, una traversa di Corso Italia, c’è un muraglione sopra al quale, a strapiombo esistono abitazioni. «Si erano già staccati enormi massi - avverte il signor Canepa - adesso con il maltempo si sono verificati ulteriori piccole frane. Serve un immediato intervento del Comune, che tuttavia, fino ad oggi ha fatto orecchi da mercante».
I disagi a Ponente. La situazione meteorologica è stata pessima su tutta la regione, ma in particolare in provincia di Savona: a Cairo, Calizzano, Millesimo e Bardineto la neve ha superato i 30 centimetri. Anche nell’entroterra genovese il manto nevoso ha superato i 20 centimetri nel versate padano dell’appennino ed in alcuni punti delle alture di Genova dove tre comuni (Mignanego, Serra Riccò e Campomorone) hanno deciso di chiudere le scuole. Per quanto riguarda la viabilità tutte le autostrade (Torino-Savona, Milano-Genova, Genova-Ventimiglia e Genova-Livorno) sono rimaste percorribili, ma il traffico è quasi inesistente. Numerose invece le strade provinciali inagibili soprattutto in provincia di Savona e Genova.
La paura per il Magra. Alla Spezia, in particolare nei pressi delle cittadina di Ameglia, c’è stata paura ieri per la piena del fiume Magra che è stata sul punto di esondare. Chiusa per ragioni di sicurezza la via dell’Amore nelle Cinque Terre a causa delle insistenti piogge.
Ottanta spazzaneve in azione. La morsa della neve e del gelo non abbandona l’entroterra dove da martedì sera sono in azione più di ottanta spazzaneve e spargisale della Provincia, affiancati da ieri mattina anche dalle quattro turbine in grado di aspirare e soffiare via dalle carreggiate anche i cumuli di neve troppo grandi per le lame e i vomeri degli spazzaneve. Il manto ha largamente superato il mezzo metro in alta Valle Stura e in Val d’Aveto e l’ha raggiunto in altre zone, come la Valle Scrivia, con nevicate molto abbondanti anche in alta Val Polcevera e in Val Trebbia e, per le temperature in picchiata, nell’entroterra si sta già formando la galaverna che aumenta i rischi di caduta alberi. Su tutta la rete delle strade provinciali e comunali convenzionate proseguono gli interventi, coordinati dall’assessore Piero Fossati e dallo staff tecnico dell’area viabilità della Provincia.
Ieri pomeriggio alle 15 è stata riaperta in Val Polcevera è stata riaperta a Mainetto, nel Comune di Serra Riccò, la provinciale 3 di Crocetta d’Orero che era stata chiusa a fine mattinata per caduta di alberi. Per rimuovere i grossi tronchi rimasti in bilico dal versante sulla carreggiata la Provincia ha fatto intervenire un’autoscala da venti metri di una ditta specializzata. Su tutte le provinciali in quota, soprattutto nelle Valli Scrivia, Stura e Orba, Polcevera e Aveto, si transita con catene montate.
Catene a bordo e radio accesa. L’assessore provinciale Piero Fossati ieri ha invitato alla «massima prudenza nella guida, a mettersi in viaggio nelle zone montane solo se effettivamente necessario e rispettando sempre l’obbligo delle catene a bordo, in vigore su tutte le provinciali dell’entroterra dal 1^ novembre al 31 marzo». Turbine e spazzaneve sono entrate in azione anche in Alta Valle Scriva (dove si sono registrati problemi per i mezzi pesanti fatti uscire dall’autostrada al casello della A7 a Busalla) sempre sotto forti nevicate che hanno provocato un’altra chiusura per caduta alberi, risolta dagli uomini della Provincia che hanno riaperto la strada, sulla provinciale 35 dei Giovi a Isolabuona, nel Comune di Ronco Scrivia.
Valli montane. Interventi degli spazzaneve anche in Alta Val Trebbia, dove il manto della neve superava i quaranta centimetri, turbine in Val d’Aveto, la valle più imbiancata nel Levante insieme al Passo del Bocco, dove l’altezza della neve superava abbondantemente il mezzo metro. Stesso spessore del manto in alta Valle Stura e in Val d’Orba dove le turbine affiancavano gli spazzaneve negli interventi. In questa zona è stata chiusa - dal terzo chilometro a fine strada - la provinciale 73 del Faiallo, per il rischio di slavine dovuto ai cumuli di neve, alti diversi metri, formati dal vento sui versanti che hanno reso molto rischiosi gli interventi di sgombero e, per la caduta di alberi, la provinciale 76 di Olbicella, nel Comune di Tiglieto. In Val Fontanabuona sulla provinciale 21 di Neirone si transitava a senso unico alternato per consentire gli interventi di sgombero della carreggiata dagli alberi caduti. «La grande maggioranza di questi casi - ha detto l’assessore Piero Fossati – riguarda terreni privati intorno alle strade provinciali. Il pericolo di caduta alberi è dovuto agli effetti del vento, del peso della neve o alla galaverna, ma anche alla mancanza di potature e di tagli preventivi da parte dei proprietari delle piante sporgenti sulle carreggiate. È un problema molto serio che riguarda la sicurezza della circolazione e l’incolumità pubblica delle persone. La Provincia da molti anni provvede alle potature degli alberi sulle aree di cui è proprietaria, ma servono informazione capillare e provvedimenti incisivi ed efficaci anche per i terreni privati confinanti con le strade pubbliche».
Disagi a Voltri e Bolzaneto. La riunione del Comitato di Protezione Civile in Comune, avvenuta ieri mattina alla presenza del sindaco ha messo in luce i punti di maggiore emergenza.

le difficoltà maggiori si sono verificate a Voltri e nelle due valli. Il Massoero ha garantito l’accoglienza massima ai senzatetto così come San Marcellino e la Caritas a San Fruttuoso. Un pulmino ha girato di notte per raccogliere i bisognosi.

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