da Milano
Un obiettivo da 12 miliardi di capitalizzazione: la riorganizzazione di Capitalia passa oggi al vaglio dei soci che dovranno approvare la fusione con Mcc e Fineco. Quasi scontato lesito del triplo appuntamento (previste anche le assemblee delle due controllate) dopo che la fondazione Manodori ha dato il proprio assenso allintegrazione e che si sono moltiplicate le indiscrezioni circa il medesimo orientamento da parte dellEnte Cassa di Risparmio di Roma (7,1% pre-fusione ). A percorso ultimato Fineco lascerà la Borsa mentre Capitalia porterà la propria capitalizzazione a 12 miliardi rendendo così più difficile uneventuale scalata ostile. Nello stesso tempo lattuale patto di sindacato ridurrà la presa dal 31,45% al 29,4% ma la «diluizione» potrebbe rivelarsi temporanea vista la disponibilità manifestata da alcuni soci (la fondazione Manodori, i gruppi Angelucci, Toti, Colacem e Marchini) ad aderire al sindacato conferendo le azioni ottenute dalla conversione delle quote in Fineco e Mcc. Lassise di Capitalia è inoltre loccasione per sondare in modo approfondito i rapporti con la fondazione di Emmanuele Emanuele che nel 2003 aveva votato contro il bilancio ma starebbe completando un percorso di riavvicinamento alla banca tanto da lasciare ipotizzare un suo rientro tra i soci stabili.
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